Un provvedimento interdittivo è
stato notificato dai carabinieri a due farmacisti vicentini,
accusati di spaccio di medicinali a base di Benzodiazepine,
nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto, lo
scorso dicembre, della 46enne Paola Pettinà, la finta badante
che tra il 2022 e il 2024 avrebbe intossicato con dosi letali
di farmaci gli anziani di cui si occupava, spacciandosi come
assistente socio sanitaria.
La donna è indagata per omicidio aggravato, tentato omicidio e
rapina nei confronti di anziani che assisteva.
Su disposizione della Procura di Vicenza, i carabinieri
berici insieme ai colleghi del Nas hanno effettuato delle
perquisizioni e relativi sequestri presso alcune farmacie della
zona che avrebbero fornito medicinali alla donna senza le
previste prescrizioni. Nel corso delle indagini è stato infatti
appurato che, in numerose occasioni, i gestori responsabili di
queste farmacie hanno venduto, infatti, alla 46enne medicinali a
base di benzodiazepine, che in alcuni casi erano destinati alla
cessione a terzi da parte dell'indagata, senza la presentazione
di una valida prescrizione medica.
La procura, pertanto, ha disposto nei confronti dei due
farmacisti la misura cautelare interdittiva del divieto
temporaneo di esercitare la professione di farmacista per la
durata di un anno.
Nell'inchiesta si sarebbero prese in considerazione altre tre
morti sospette, oltre all'omicidio dell'81enne Imelda Stevan,
per il quale è finita in carcere Paola Pettinà. Tra le morti
sospette anche quello dell'ex marito della 46enne, Romano
Rossi, 88 anni, mentre l'ex compagno e convivente della donna
era riuscito a salvarsi dall'avvelenamento da farmaci grazie al
ricovero in ospedale
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