"E' stato un bellissimo lavoro di
squadra, un'esperienza terribile non solo per noi, ma che ci ha
insegnato tanto e ha fatto emergere il meglio di questa
cittadina: nessuno ha avuto dubbi sulla necessità di stare in
casa, al chiuso, di farsi i tamponi, il primo, il secondo e il
terzo, con i bambini che seguivano tranquilli i passi dei
genitori. Vo' ha creduto in ciò che era giusto fare". Così
Giuliano Martini, sindaco di Vo' Euganeo (Padova) all'epoca del
Covid, ricorda a distanza di 5 anni, i giorni della 'zona
rossa' e il triste primato del primo morto, il 18 febbraio 2020.
"Ho fatto il sindaco per tre mandati - ricorda Martini,
farmacista della cittadina - e se il periodo del Covid è stata
una sfida che abbiamo vinto tutti, qui da noi, nonostante paure
ed incertezze il periodo più brutto è stato il post pandemia".
Una prova che però "ha fatto crescere la coscienza civica e
credo di aver contribuito anch'io, non solo come amministratore,
ma come farmacista e persona che frequentava per lavoro
l'Università di Padova, guardando a ciò che accadeva con
cognizione di causa".
Un'esperienza che ha permesso alla comunità "di donare 150
mila euro per la ricerca all'Ateneo". Come? "Abbiamo fatto il
vino di Vo' - spiega - ovvero un marchio e del vino della nostra
zona, che distribuito nei supermercati ha portato nella nostra
cittadina un gruzzolo che poi abbiamo messo a disposizione".
"Ecco - conclude Martini - anche questo è l'esempio di cosa si
possa fare in un momento di grave crisi. Tutto grazie al grande
rapporto tra persone, associazioni come gli Alpini, le forze
dell'ordine e le forze armate per non dimenticare Protezione
civile e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia".
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