Si parla perfino il 'Talian', un
idioma veneto-brasileiro, nelle cittadine del grande stato
sudamericano dove oriundi veneti e italiani arrivano fino al 90%
della popolazione. Un fenomeno che spiega il cordone che lega
tutt'oggi Veneto e Brasile, e che verrà ricordato nella
"Giornata nazionale brasiliana dell'Emigrazione italiana" in
programma il 21 febbraio a Roma, presso l'Ambasciata del
Brasile.
Gli eventi commemorativi del 150/o anniversario
dell'immigrazione italiana in Brasile sono stati presentati oggi
dal presidente del Consiglio regionale Veneto, Roberto
Ciambetti. "I veneti - ha ricordato - sono stati assoluti
protagonisti dello sviluppo del Brasile grazie alla loro grande
cultura del lavoro". Ciambetti ha sottolineato "l'importanza
della celebrazione, fissata dalla Repubblica Federale del
Brasile nella data del 21 febbraio, per ricordare l'inizio della
grande migrazione che, nel volgere di pochi anni, vide milioni
di italiani protagonisti dello sviluppo di questo stato Stato
brasiliano: tra gli emigranti, il ruolo dei veneti fu
impressionante. Oggi, non a caso, in Brasile risiede la più
grande collettività di italo brasiliani al mondo, stimata in
circa 32 milioni di persone, cui si aggiungono circa 730.000
cittadini con passaporto italiano". Nella data del 21 febbraio è
fissato anche l'arrivo dei primi 386 coloni da Trentino e
Veneto, organizzati da Pietro Tabacchi. Presenti alla conferenza
stampa anche l'ambasciatore Renato Mosca de Souza - "la
ricorrenza servirà a favorire il consolidamento delle relazioni
bilaterali tra Italia e Brasile, che sono già ottimali" - e
l'imprenditrice Jesusleny Gomes. Quest'ultima ha annunciato che
alla serata del 21 febbraio a Roma vi saranno i rappresentanti
delle Confraternite enogastronomiche venete, che proporranno
numerose eccellenze enologiche e gastronomiche della regione.
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