Il collegio del Tribunale di Venezia,
presieduto dal giudice Stefano Manduzio, ha ammesso nel processo
Mose gli interrogatori e gli altri atti relativi alle
dichiarazioni dell'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova
Giovanni Mazzacurati, deus ex machina dell'intero sistema
corruttivo. A processo, sui 35 indagati che in gran parte hanno
patteggiato sono rimasti otto imputati. Le difese avevano
chiesto più volte la presenza in aula di Mazzacurati che funge
da grande accusatore ma vive da tempo in California, e comunque
avevano lamentato il fatto che non si fosse provveduto con un
incidente probatorio. La Procura aveva già documentato che
all'inizio della fase processuale Mazzacurati era praticamente
incapace di intendere e volere, respingendo l'ipotesi di averlo
come testimone. Per dirimere la questione il collegio ha
provveduto a una perizia che ha confermato lo stato di demenza
di Mazzacurati.
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