Il Sinodo sulla
sinodalità in corso in Vaticano è ormai alle battute finali.
Domani sarà votato il documento che fa il punto su queste
quattro settimane di lavoro che a loro volta hanno tenuto conto
degli incontri che si erano tenuti a tutti i livelli nella
Chiesa. Un documento interlocutorio verso la seconda sessione di
questo Sinodo che, con gli stessi partecipanti, si terrà ad
ottobre 2024. Ma quali sono le sfide che deve affrontare la
Chiesa? Quale è il lascito di questo Sinodo che ha portato tutti
i vescovi del mondo a sottolineare l'importanza di camminare
insieme? A queste domande cerca di rispondere un libro - "La
Chiesa del futuro. Dieci sfide per i Sinodi che verranno" -
scritto da Andrea Gagliarducci per Città Nuova.
Molto cammino è stato fatto ma altro ne resta da fare
affinché la Chiesa possa rispondere alle attese emerse in questi
mesi dai cattolici di tutto il mondo. Ci sono questioni molto
concrete, come il ruolo delle donne o l'accoglienza delle
persone Lgbt, ma anche la necessità di una visione di più ampio
respiro in cui accanto ai consacrati ci sia una centralità dei
laici. Gagliarducci, giornalista del gruppo Ewtn, indica dunque
dieci sfide per la Chiesa, dalla non autoreferenzialità
all'essere comunione, dalla concretezza alla dottrina, per
indicarne alcune. E' qui che i cattolici devono misurare la loro
capacità di dare una testimonianza credibile, facendo sintesi
delle differenze che pure ci sono.
Il libro ripercorre il lavoro fatto nei Sinodi a livello
continentale e mette in evidenza le differenze che ci sono nelle
aspettative della Chiesa, a seconda della latitudine del mondo
in cui si vivono. Se in America tra i temi preponderanti del
confronto c'è stato quello degli abusi, l'emergenza climatica è
tra le questioni che più interessa, per esempio, la Chiesa in
Oceania. Per quanto riguarda l'Europa, emerge un continente che
non è un monolite ma con tutte le sue differenti sensibilità.
"Come si troverà un equilibrio tra queste visioni di Chiesa
diverse, è tutto da vedere", sottolinea l'autore nelle
conclusioni. "Certo, è chiaro - aggiunge Gagliarducci - che i
vescovi dovranno avere coraggio, i sacerdoti saranno sempre più
in prima linea, i fedeli dovranno scegliere di credere, e non
semplicemente ricevere la fede".
Ad aprire il libro è la prefazione di mons. Gintaras Grusas,
arcivescovo di Vilnius (Lituania) e presidente del Consiglio
delle Conferenze Episcopali d'Europa: "Non troverete tutte le
risposte alle vostre domande. Probabilmente la lettura vi
porterà, invece, altre domande. E' bene che sia così, perché
solo in questo modo sarete seguaci della parrhesia (franchezza)
che Papa Francesco ci ha chiesto sin dall'inizio del suo
pontificato".
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