"Donna, perché piangi?". Ha per tema
questo interrogativo la Via Crucis per la liberazione delle
vittime di tratta e prostituzione organizzata dalla diocesi di
Roma in collaborazione con l'Associazione Comunità Papa Giovanni
XXIII per venerdì 18 marzo, che sarà guidata dal cardinale
vicario Angelo De Donatis. La partenza è prevista alle ore 20
dalla parrocchia di San Cirillo Alessandrino; da lì si snoderà
un percorso tra viale Palmiro Togliatti e il Quarticciolo, per
arrivare infine a San Bernardo da Chiaravalle, a Centocelle,
dove ci si fermerà in preghiera.
La parrocchia sorge in una zona dove si incontrano molte
ragazze vittime di tratta, e dove operano anche le unità di
strada; per questo è stata scelta per ospitare l'opera
dell'artista canadese Timothy Schmalz dedicata a santa
Giuseppina Bakhita, protettrice delle vittime. "Questa Via
Crucis - spiega il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano
per la Carità e per i Migranti - nasce dal desiderio di metterci
tutti insieme in preghiera davanti a questo dramma che si
consuma ogni giorno sotto i nostri occhi, ma del quale di rado
ci rendiamo conto, quasi non ci facciamo più caso. E invece
vogliamo dire a coloro che ne sono vittime, e sono soprattutto
donne, che le vediamo, vogliamo star loro vicino e aiutarle". La
Via Crucis sarà anche l'occasione per lanciare il percorso di
formazione per operatori e volontari in partenza il 6 aprile,
promosso dal coordinamento diocesano anti tratta. Da anni
impegnata su questo fronte è l'Associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII; venerdì sera sarà presente alla Via Crucis la
vice presidente Monica Zanni. "Nonostante il Covid la Comunità
di don Benzi ha continuato ad accogliere vittime di tratta -
ricorda il presidente Giovanni Paolo Ramonda -. Nel 2021 sono
state assistite 100 persone, principalmente donne di età
compresa tra i 24 e i 27 anni. Ma altrettante sono quelle ancora
accolte perché con patologia psichiatrica o con disabilità e
anche di recente le madri ex vittime di tratta 'dublinanti' e
rimpatriate a forza dagli stati del nord Europa".
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