C'è chi usa Whatsapp per condividere
foto o informazioni, chi controlla figli o nipoti, chi dà
appuntamenti, chi si scambia i compiti. E c'è chi ha deciso
invece di utilizzarlo per piccole catechesi tra amici. Lo fa da
mesi Stefano Proietti, dell'ufficio delle comunicazioni sociali
della Conferenza Episcopale Italiana. Un'esperienza che ora è
diventata anche un libro: "In 'stato' di missione. Il Vangelo su
Whatsapp" (Casa editrice Mimep-Docete).
"È passato poco più di un anno da quando, all'inizio quasi
per scommessa, è partito il mio piccolo esperimento col Vangelo
del giorno nello stato di Whatsapp", riferisce lo stesso autore
che, giorno dopo giorno, metteva un versetto, appunto nello
'stato', con una immagine. Un messaggio che si sarebbe esaurito,
questo prevede l'applicazione, nel giro di 24 ore, ma, con il
passare dei giorni, gli amici della rubrica cominciavano a fare
visita a quella nuova funzione del social di messaggistica.
Qualcuno scriveva un pensiero, altri commentavano semplicemente
con una emoticon. E allora quell'idea è diventata una rete per
scambi di pillole di spiritualità.
Il nuovo contesto della comunicazione, dove i social hanno
sempre più spazio, "ci impone - spiega don Ivan Maffeis,
portavoce della Cei, nell'introduzione al libro - di rivisitare
i modelli di trasmissione della fede; ci chiede non soltanto
abilità nel muoverci sulle piattaforme digitali, ma sincera
disponibilità a quella 'cultura dell'incontro' a cui senza sosta
il Santo Padre ci richiama". Un incontro che oggi può avvenire
anche via smartphone come dimostra il libro appena
pubblicato.
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