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Fedeli al Gemelli, 'il Papa ieri aveva la voce della sofferenza'

Fedeli al Gemelli, 'il Papa ieri aveva la voce della sofferenza'

Statua di Wojtyla come un altare, non si fermano le preghiere

ROMA, 07 marzo 2025, 12:57

Redazione ANSA

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"Aveva una voce così sofferente", dicono in tanti dei fedeli e dei pazienti che continuano ad affollarsi in pellegrinaggio davanti alla statua di Giovanni Paolo II al Gemelli, commentando il messaggio audio di ieri di papa Francesco.
    Le persone portano coroncine del rosario, lumini, candele e li posano accanto a tutti gli altri ceri, disegni e fiori che circondano il monumento a Karol Wojtyla. Un "altarino" con pensieri dedicati al pontefice provenienti da tutto il mondo e da diverse realtà, come scuole e comunità religiose, che con il passare dei giorni si arricchisce sempre più di preghiere e speranze dei tanti che si susseguono in orazione.
    Qualcuno non nasconde le lacrime, come Frida dal Perù che per la quarta volta è in preghiera al Gemelli con lo sguardo rivolto al decimo piano dell'ospedale. "È nelle mani di Dio. Il Signore gli darà forza e coraggio", dice a mani giunte. Maria Cristina, Paolo e Maria Teresa sono inteneriti dalla voce di Francesco. "Ci ha messo ancora più preoccupazione, e poi parlava nella sua lingua, aveva proprio il cuore tra le mani", raccontano. "Si sente che sta molto male. Ma ho assistito alla sofferenza di mio padre e so che i miracoli esistono", dice speranzosa poi una donna insieme al papà che è in cura per un tumore. Un'altra fedele, Valentina, arrivata in preghiera davanti alla statua di Giovanni Paolo II, racconta di essere stata "rincuorata" dal messaggio del Papa: "con il carattere che ha si rimetterà".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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