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Osservatore Romano, quando Hamas rapisce i musulmani

Osservatore Romano, quando Hamas rapisce i musulmani

Il giornale vaticano racconta la storia di Aisha, 16 anni

CITTÀ DEL VATICANO, 29 novembre 2023, 16:43

Redazione ANSA

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Di Aisha non si sa nulla.

Sedici anni d'età, di origine beduina, musulmana con passaporto israeliano.

Il 7 ottobre aveva seguito al lavoro, insieme ai due fratelli Hamza e Bilal, suo padre Youssef.
    Youssef ogni mattina lasciava Rahat, la città beduina del Negev dove viveva, per andare a lavorare nella fattoria di Holit.
    Quella mattina aveva portato con sé i tre figli: tutti e quattro sono stati rapiti dai terroristi di Hamas mentre mungevano le mucche. Non sono gli unici beduini rapiti. "C'è preoccupazione per Aisha, perché in queste ore il rilascio degli ostaggi ha dato precedenza tra gli altri a giovani ragazze, ma Aisha non vi è stata inclusa. Il timore è che Hamas cerchi di nascondere all'opinione pubblica palestinese di essersi resa responsabile del rapimento anche di musulmani". A raccontare la storia della sedicenne è l'Osservatore Romano.
    Se di molti ostaggi non si conosce la sorte, "nel caso di Aisha e dei suoi familiari prevale l'ipotesi che la mancanza di informazioni sia dovuta all' imbarazzo di Hamas ad ammettere di aver rapito dei musulmani", scrive ancora il giornale vaticano.
    Sono circa 220.000 i beduini che vivono in Israele, la maggior parte nella zona desertica del Negev, ma anche nel nord tra la Galilea e la valle di Jezreel, e piccole comunità anche in Giudea, lungo la strada che da Gerusalemme porta a Gerico. La maggior parte di loro ha la cittadinanza israeliana.
    Il caso della giovane Aisha è stato richiamato all'attenzione anche dall'ambasciatore di Israele in Azerbaigian George Deek, diplomatico israeliano di religione cristiana: "È evidente che Aisha, a differenza di altri bambini e ragazzine, non viene rilasciata da Hamas perché si vergognano ad ammettere di aver rapito anche musulmani", dichiara l'ambasciatore.
   

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