"La comunità religiosa islamica
italiana ringrazia Papa Francesco per il richiamo spirituale
universale che riconosce nell'invito al digiuno rivolto ai
cristiani per la pace in Terra Santa. Nell'Islam il digiuno
assume il significato di astensione da sé stessi e purificazione
dal male a patto che sia compiuto con un'intenzione chiara
rivolta all'incontro con il proprio Signore". Lo dice l'imam
Yahya Pallavicini, vicepresidente di Coreis, la Comunità
religiosa islamica italiana, in un intervento su Avvenire.
"Digiunare affinché prevalga la ricerca della pace e non la
forza della guerra o del terrorismo. Digiunare affinché prevalga
la giustizia e non i trucchi della furbizia e della disonestà su
accordi e diritti internazionali. Digiunare affinché prevalgano
i valori della vita e non i vizi dell'arroganza e della
prevaricazione. Che i civili e i credenti ebrei, cristiani e
musulmani digiunino, si astengano, da ogni contrapposizione,
rivendicazione e ritorsione, da ogni strumentalizzazione
patriottica o confessionale, da ogni polarizzazione e
generalizzazione giustizialista e vittimista", sottolinea ancora
Pallavicini.
Per l'imam "in gioco non c'è solo la pace in terra ma
l'identità della funzione universale di una vocazione spirituale
rispetto a quella regale, troppo spesso confusa con la politica
di un partito di governo o con una milizia di tiranni che, a
loro volta, si fanno scudo di militari e guerrieri per imporre
il caos e provocare uno scontro di barbarie. Digiunare e pregare
nel nome di Dio e non uccidere. Digiunare e pregare per
sopravvivere".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA