Inizia sui "territori estremi" dei
rifugi alpini tra Valle d'Aosta, Alta Savoia (Francia) e Vallese
(Svizzera) l'innovazione per l'adattamento ai cambiamenti
climatici, che proprio alle quote più elevate anticipano i loro
effetti. Il progetto di cooperazione transfrontaliera Eco
innovation en altitude prevede, tra l'altro, audit energetici in
11 rifugi alpini, l'installazione sistemi avanzati di gestione
ambientale in due strutture e una serie di attività di studio,
confronto e divulgazione.
"E' un progetto di rilevanza strategica", ha sottolineato
durante una conferenza stampa convocata per presentare
l'iniziativa l'assessore regionale al Territorio e ambiente,
Luca Bianchi, sottolineando "la dimostrazione della volontà
della Regione di salvaguardare il territorio alpino, che negli
anni subirà gli effetti più sostanziali dei cambiamenti
climatici". L'obiettivo è raggiungere una gestione ambientale
esemplare, sostenibile ed efficace delle strutture d'accoglienza
in quota.
Ciclo dell'acqua, rifiuti, sicurezza, energia, salute,
approvvigionamenti e prodotti locali sono gli elementi presi in
considerazione negli audit, che insieme alle campagne di
sensibilizzazione nei rifugi (10 giornate dal luglio 2014 al
febbraio 2015) sono condotti dall'assessorato, capofila del
progetto. Quattro in Valle d'Aosta i rifugi interessati dagli
audit: Guide del Cervino, casermetta Espace Mont-Blanc, Mantova,
Arbolle. Fondazione Montagna sicura (soggetto attuatore), come
ha spiegato il segretario generale Jean Pierre Fosson, si
occupa, tra l'altro, del miglioramento delle prestazioni
dell'impianto di trattamento dei reflui del rifugio Guide del
Cervino (Plateau Rosa, Cervinia) e della casermetta Espace
Mont-Blanc (Col de La Seigne. Val Veny), della formazione per i
responsabili dei rifugi e degli strumenti decisionali per la
gestione degli accessi in conseguenza dei cambiamenti climatici.
Previsto anche uno studio giuridico dell'Università della Valle
d'Aosta: "Rifugi alpini e responsabilità del gestore".
Il progetto ha un costo totale di 1.237.540 euro, di cui 539.400
a carico della Regione Valle d'Aosta (242.730 di finanziamento
europeo Fesr), 478.140 della Francia (192.861 da Fesr) e 220.000
della Svizzera. La chiusura del progetto è prevista nei primi
mesi del 2015.
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