Con 18 voti di astensione e 15 a
favore il Consiglio Valle ha respinto una proposta di legge per
l'istituzione del Fattore famiglia della Valle d'Aosta.
Presentata dal gruppo Lega Vda, intendeva introdurre in Valle
d'Aosta il Fattore famiglia quale specifico strumento
integrativo per la definizione delle condizioni economiche e
sociali delle famiglie per l'accesso alle prestazioni erogate
dalla Regione, dai Comuni o dalle Unités des Communes.
"Il Fattore famiglia, operativamente, è una rideterminazione
dell'Isee nazionale - ha detto Andrea Manfrin (Lega Vda) - e
presenta scale di equivalenza più articolate, in grado di
cogliere in modo più preciso le molteplici dimensioni del
bisogno (figli, disabilità, monogenitorialità, perdita di
reddito dovute a difficoltà lavorative, padri separati, figli
gemelli). L'obiettivo è quello di promuovere un sistema più equo
e attento alle esigenze dei nuclei familiari, in un contesto
caratterizzato da sfide demografiche, economiche e sociali. Il
Fattore famiglia può contribuire a creare un ambiente favorevole
alle coppie che desiderano avere figli, fornendo al contempo
servizi sostenibili in termini di tempo, flessibilità e costo".
Christian Ganis (Forza Italia) ha osservato: "Il nostro
territorio da anni deve affrontare una sfida demografica
critica, caratterizzata da un calo delle nascite e un
progressivo invecchiamento della popolazione. In questo contesto
promuovere l'invecchiamento attivo è un fattore cruciale. La
nostra volontà è quella di consentire che gli anni che restano
alle persone mature siano vissuti in dignità e salute". Chiara
Minelli (Pcp) ha valutato positivamente le finalità generali e
"la parte del testo di legge che comprende anche le famiglie
monogenitoriali, non presente nell'ordine del giorno del 2022",
ma "avendo perplessità su altri contenuti, il gruppo voterà
facendo delle riflessioni sui singoli articoli". "Dal punto di
vista del principio, non siamo certo contrari - ha commentato
Stefano Aggravi (Rassemblement Valdôtain) - ma è ovvio che
sull'applicazione ci sono molti dubbi, soprattutto in merito
alle ricadute economiche e amministrative. Esistono altre
modalità per valutare la ricchezza, come ad esempio la
dichiarazione dei redditi, uno strumento più rapidamente
applicabile: noi siamo per una minore burocrazia e per
detrazioni fiscali per le famiglie con figli a carico".
Infine l'assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi: "Il
gruppo interistituzionale ricostituito nel 2024 e volto ad
analizzare le eventuali modalità di adozione dello strumento del
Fattore famiglia, ha ritenuto poco praticabile la sua
introduzione a livello regionale, in considerazione di un
generale aggravio dei costi organizzativi, gestionali e
procedurali, senza far presupporre benefici concreti e
significativi a favore delle famiglie. Tutti i componenti del
gruppo interistituzionale hanno concordato sul fatto che per
meglio rispondere ai principi del Fattore famiglia sia piuttosto
utile e necessario che lo Stato provveda ad una revisione della
scala di equivalenza dell'Isee, con parametri che vadano
realmente a premiare le famiglie, cosa che il Fattore famiglia
non riesce a fare. Chi dice no al Fattore famiglia, non dice no
alle politiche familiari: sta semplicemente portando avanti
altre iniziative che l'introduzione di questo Fattore non
farebbe altro che rallentare, stante le attuali disposizioni
nazionali sull'Isee".
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