"L'assessore Sapinet ha confermato
che non vi è stata bonifica, ma solamente due messe in
sicurezza. Le garanzie previste andrebbero riviste perché
sappiamo che attualmente non potrebbero coprire un ripristino
ambientale, quindi occorre intervenire almeno per il prosieguo.
Sappiamo che sono state ritrovate delle sostanze che non
potevano essere depositate, quindi bisogna continuare a vigilare
proprio in ottemperanza al principio e agli obblighi di
prevenzione sanciti da tante sentenze. È vero che i Cer sono
stati dimezzati, ma ricordiamo che rimangono ancora all'interno
di quei Cer scorie da fusione e altri elementi. Continueremo a
monitorare la vicenda anche per capire se saranno recepite le
osservazioni al Via da noi depositate". Così la capogruppo di
Pcp, Erika Guichardaz, dopo la risposta dell'assessore
all'Ambiente, Davide Sapinet, a un'interpellanza sulla
situazione della discarica di Pompiod nel comune di Aymavilles,
per la quale il "rinnovo dell'autorizzazione alla gestione è
sottoposto alla procedura di Valutazione d'impatto ambientale".
"A seguito della fase di evidenza pubblica - ha detto Sapinet
- sono pervenute 12 osservazioni e richieste di integrazioni da
parte di strutture regionali, amministrazioni comunali,
associazioni e privati. Il procedimento risulta attualmente
sospeso per richiesta di integrazioni e approfondimenti sulla
base delle osservazioni pervenute, che saranno rese pubbliche al
termine del procedimento amministrativo in essere e saranno
riportate integralmente in allegato al provvedimento
dirigenziale conclusivo. Il rinnovo può avere esito positivo,
anche con condizioni, o negativo. Ricordo che la società
proponente ha proposto, nella documentazione presentata per il
rinnovo, di dimezzare l'elenco dei Cer autorizzati conferibili
in discarica passando dagli attuali 129 a 68: un passaggio
rilevante che va messo in evidenza".
"Il gestore ha provveduto ad attuare il piano di messa in
sicurezza della discarica, approvato dal consulente
dell'autorità giudiziaria - ha aggiunto Sapinet -, che consiste
nella rimozione di rifiuti non conformi conferiti, nella posa di
tessuto non tessuto sulla porzione di discarica interessata dai
rifiuti, nella posa di teli tecnici impermeabili e reti
antivento sull'intero corpo della discarica, nel posizionamento
di due pompe automatiche di rimozione delle acque meteoriche.
L'attuazione del piano - certificata dal consulente tecnico del
pm che ha attestato come 'siano state eliminate oppure confinate
le sorgenti che possono provocare conseguenze dannose e
pericolose per l'ambiente' - ha consentito al gestore di
giungere alla chiusura della vicenda giudiziaria.
L'autorità giudiziaria, in esito alla relazione finale del
Ct, non ha ritenuto necessario disporre l'esecuzione di
ulteriori interventi". Inoltre "stante le conclusioni della
procedura giudiziaria, non vi sono al momento scenari per i
quali debba essere effettuata una bonifica. Nell'eventualità che
il soggetto gestore non effettui le previste opere di ripristino
ambientale, come da progetto approvato, la Regione procederà a
recuperare la garanzia finanziaria e ad eseguire in proprio tali
lavori".
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