"Non c'è realmente un'emergenza e la
questione non è stata trascurata dalle Istituzioni italiane ed
europee". Lo ha detto l'assessore regionale Davide Sapinet
rispondendo in aula ad un'interrogazione di Rassemblement
valdotain sul monitoraggio delle falde acquifere dopo
un'iniziativa di Greenpeace che ha riguardato Aosta e Châtillon.
In entrambi i casi sono stati rilevati "valori ampiamente minori
di quelli indicati dalla direttiva europea 2020/2184, la
situazione non è dunque preoccupante".
"Dal 2018 l'Arpa ricerca i Pfas, compreso Pfoa, (acido
perfluoroottanoico) - prosegue Sapinet - nelle acque sotterranee
delle principali falde acquifere regionali e nelle acque
superficiali. Nel 2024, Arpa ha effettuato una più ampia
campagna di ricerca nelle acque sotterranee, indagando più di 14
piezometri sul territorio regionale e rilevando un'unica
positività nella plaine di Aosta, con valori al disotto dei
limiti normativi"
"Resta da capire cosa ha fatto l'Arpa dal 2023 a oggi - ha
replicato Claudio Restano (Rv) - e non è una questione di poco
conto. Noi siamo la Valle d'Aosta e non l'Europa e il nostro
territorio è famoso per la qualità delle sue acque. Gradiremmo
che su questo punto si facesse qualche cosa di più".
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