Il Consiglio Valle ha espresso parere favorevole all'unanimità sullo schema di norma di attuazione dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta in materia di concessioni di derivazione d'acqua.
L'atto, trasmesso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri il 31 ottobre scorso, è composto di quattro articoli in materia di concessioni e di subconcessioni di derivazione d'acqua, a qualunque uso esse siano destinate.
Una volta approvata dal Consiglio dei ministri, la norma di attuazione consentirà al Consiglio di disciplinare, con legge regionale, l'assegnazione delle concessioni di derivazione d'acqua, definendo le modalità di assegnazione e la durata delle concessioni, i criteri per la determinazione dei canoni di concessione per l'uso, prevedendo anche la possibilità di affidamento delle concessioni a società a totale controllo pubblico.
Il parere sullo schema di norma di attuazione sarà ora trasmesso alla presidenza del Consiglio dei ministri per il prosieguo del suo iter, che si concluderà con l'approvazione del decreto legislativo da parte del Consiglio dei ministri.
"La norma deve attenersi a regole che sfuggono alla volontà locale e nazionale, limitando di fatto l'azione di questo Consiglio regionale", ha ricordato il presidente della Regione, Renzo Testolin. "Abbiamo già avviato - ha aggiunto - la riflessione sulla proposta di legge che, nonostante questi paletti fissati a monte della nostra volontà, ci consenta di beneficiare di un'autonomia normativa e soprattutto gestionale delle acque regionali. Rispetto alle altre norme di attuazione, la nostra mette nelle mani della Regione la possibilità di ricorrere alla concessione diretta in caso di affido a una società in house.
La questione dovrà essere approfondita, ma ci differenzia in positivo dalle altre Regioni e ci consente di aprire una serie di valutazioni in prospettiva futura di estrema importanza.
Questa norma di attuazione non è dunque un punto di arrivo ma, piuttosto, un punto di partenza: sarà la legge regionale che dovrà creare i presupposti per definire un sistema delle concessioni che sia all'altezza delle aspettative dei valdostani".
“Per fortuna - ha detto la consigliera Chiara Minelli (Pcp) - è rimasto un elemento, anche se un po' annacquato rispetto alla formulazione del 2019, che dà alla Valle d'Aosta un maggiore margine operativo rispetto a quello riconosciuto alle altre Regioni, consentendo di assegnare direttamente le concessioni a società a totale controllo pubblico, senza ricorrere alle pericolose opzioni delle procedure di gara. Si deve fin da ora approfondire la materia e, prima di scrivere la legge, bisogna sapere dove andare, anche riguardo alla partecipata Cva”.
“Un tema che avremmo voluto affrontare prima e non a ridosso della fine della Legislatura - ha commentato il capogruppo di Rv, Stefano Aggravi, dichiarando il voto a favore -, che è frutto di un percorso travagliato, con un convitato di pietra che è la regolamentazione comunitaria. Occorre quindi fare chiarezza sul tema delle gare e sulla futura legge regionale”.
“La gestione delle acque che, nel corso degli anni ha subìto modifiche molto importanti, anche a livello eurounitario necessitava di un aggiornamento significativo”, ha aggiunto Paolo Cretier, capogruppo di Fp-Pd.
“La norma di attuazione - ha sottolineato Pierluigi Marquis (Fi) - è di grande importanza e ci auguriamo che nella legge si vogliano garantire al meglio i ritorni per i valdostani. Infatti, i concessionari avranno l'obbligo di fornire 200 Kw/ora di potenza installata alla comunità: questo significa che la Regione avrà a disposizione 200 milioni di kwh annui da mettere a servizio dei valdostani, famiglie e imprese, attraverso una scontistica e attuare in questo modo le previsioni del progetto di legge che abbiamo presentato per ridurre i costi dell’energia in Valle d’Aosta”.
“Nonostante la fonte idroelettrica sia, ad oggi, una tecnologia matura e quasi completamente installata in Italia, rischia di perdere circa 15 miliardi di euro di investimenti, a causa dell’elevata incertezza sulle modalità di riassegnazione delle attuali concessioni e siamo molto contenti di aver portato in Aula oggi questo schema di norma di attuazione”, ha dichiarato il consigliere Corrado Jordan (Uv).
“Voteremo lo schema di decreto legislativo sulle concessioni di derivazione d’acqua ben consapevoli, a differenza di qualcun altro, che potrebbe non essere da qui che potrà arrivare la soluzione al problema”, ha affermato il consigliere Simone Perron (Lega Vda).
“Le modifiche introdotte in questo schema - ha puntualizzato Aurelio Marguerettaz, capogruppo Uv - ci hanno portato ad una norma definita, dove ognuno ha messo del suo. Noi avevamo perorato un percorso, con un'attività politica, ma poi si è dovuto trovare un compromesso con le norme in vigore. La norma di attuazione è stata approvata il 30 settembre: altre narrazioni sono fantasiose. Al di là di tutto quello che abbiamo ascoltato oggi, è con soddisfazione di tutto il Consiglio che esprimiamo il parere oggi. Questo è un punto di partenza e gli uffici regionali stanno già lavorando ad un testo di legge regionale per introdurre i criteri per il bando, che dovrà garantire una libera concorrenza e le condizioni migliori per la Valle d'Aosta”.
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