"Peggio di così non poteva andare".
Così in una nota Rete Civica ed Europa verde vda sulle modifiche
alla legge elettorale regionale introdotte a maggioranza dal
Consiglio Valle giovedì scorso.
Si tratta di "un fallimento sui contenuti, perché non c'è
stata nessuna riforma, lo ha riconosciuto persino il presidente
della prima commissione, Erik Lavevaz. Di due proposte di legge
di Uv e Pd che affrontavamo i vari aspetti del sistema
elettorale è rimasto solo il ritorno alle tre preferenze, in una
formulazione tale da non garantire neppure l'obbligo di
esprimere preferenze per entrambi i generi; sarà possibile, ad
esempio, votare solo due uomini. Il nodo della stabilità di
governo che doveva essere la base di tutto è stato cancellato".
Ma anche di "un fallimento numerico. La legge è stata
approvata con una maggioranza esigua, di 19 consiglieri, senza
riuscire a coinvolgere nessun gruppo della minoranza consiliare.
E questo significa che sulla legge verrà richiesto il referendum
confermativo e che - essendo fra l'altro un referendum popolare
senza quorum - chi andrà a votarlo deciderà".
Infine, secondo Rete civica ed Europa verde, è anche "un
fallimento sui tempi. Ci sono stati quattro anni di tempo per
fare una vera legge di riforma, che non è arrivata. Anche la
modifica minimale è stata approvata fuori tempo massimo.
Infatti, come hanno evidenziato gli uffici della presidenza del
Consiglio, la semplice richiesta di referendum confermativo, già
annunciata, bloccherà la promulgazione della legge che non
entrerà in vigore in tempo per le elezioni regionali del
settembre 2025. Quindi una legge che non avrà nessuna efficacia
per questa tornata elettorale. Alle regionali del 28 settembre
si voterà comunque con la preferenza unica!".
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