Una locandina e un segnalibro per valutare se determinati comportamenti possano configurare situazioni di violenza di genere da parte del partner: è l'iniziativa dei carabinieri del Gruppo Aosta, che così puntano a diffondere il 'violenzaMetro'.
Dall'inganno al ricatto, dai sensi di colpa indotti al maltrattamento, sino alla minaccia con armi e alla costrizione a rapporti sessuali. "Si parte da alcuni comportamenti che possono essere considerati anche normali in qualsiasi relazione. Però quando si inizia a sminuire, a umiliare, si verificano situazioni che possono essere prodromiche rispetto ad attivi di violenza. Più si sale in alto nel violenzaMetro, maggiore è la necessità di chiedere aiuto", ha spiegato in conferenza stampa il comandante del Gruppo, il tenente colonnello Giovanni Cuccurullo, affiancato dal comandante del Reparto operativo e della Compagnia di Aosta, il tenente colonnello Tommaso Gioffreda.
"A volte - ha aggiunto Cuccurullo - i fatti drammatici non sono preceduti da violenze fisiche ma da casi di violenze psicologiche. Bisogna far prendere coscienza che non sempre è amore. Chi ti ama ti lascia andare".
"Il problema della violenza di genere è sempre più attuale.
L'anno scorso abbiamo registrato un aumento, che sicuramente è dovuto alla maggiore consapevolezza delle vittime", ha spiegato Cuccurullo. Da tempo ormai la sede del Gruppo Aosta è dotata di una sala per accogliere le donne vittime di violenza ed entrare in empatia con loro. Referenti del Centro antiviolenza di Aosta hanno segnalato che la loro struttura nel 2022 ha accolto circa 60 donne, quest'anno già dieci.
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