Dopo mezzora di camera di consiglio, il gup Eugenio Gramola ha condannato a 14 anni di carcere Osmany Lugo Perez (34), il cubano accusato dell'omicidio di Elio Milliery (78). Il pensionato è stato ucciso con 49 coltellate l'8 maggio 2015 vicino alla sua baita di La Salle, al culmine di una lite in una giornata di festa.
Il pm Luca Ceccanti aveva chiesto una condanna a 24 anni, ridotta di un terzo (quindi a 16 anni) considerata la scelta del rito abbreviato. La difesa era rappresentata dall'avvocato Davide Meloni.
Per l'imputato la discussione iniziò dopo che fu sorpreso in atteggiamenti intimi con una cubana - la sua ex moglie - da Milliery, che frequentava la donna. Il pensionato avrebbe estratto un Opinel e il cubano avrebbe quindi reagito.
La perizia chiesta al gup dalla difesa (avvocato Davide Meloni) ha appurato che non fu quel coltello a uccidere. L'arma del delitto non è mai stata trovata. Era stato arrestato poche ore dopo, mentre camminava in una stradina a qualche chilometro dalla baita: secondo le consulenze del pm aveva assunto cocaina e alcol e sulle sue mani c'era il sangue della vittima.
La difesa ha cercato di far capire che "non è stato un delitto efferato ma una tragica concatenazione di eventi". E' il commento dell'avvocato difensore, Davide Meloni, dopo la sentenza del gup Eugenio Gramola . "Ho cercato di rappresentare i fatti come sono andati, nella maniera più onesta possibile", ha aggiunto l'avvocato, che ha comunque annunciato l'intenzione di ricorrere in appello per "chiarire alcuni aspetti" che non sono stati accolti dal giudice. Lugo Perez è quindi stato ricondotto al carcere di Brissogne.
Nel processo si è costituita parte civile la famiglia della vittima che - secondo la sentenza - dovrà essere risarcita con 300.000 euro dal condannato. Al termine dell'udienza, né i familiari nel il loro avvocato, Genny Bouc, hanno voluto rilasciare dichiarazioni.
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