Sono oltre 100 i pazienti con
diagnosi di diabete di tipo 2 coinvolti nella prima fase di un
progetto psico-educazionale promosso dalla rete diabetologica
dell'Usl Umbria 2, in collaborazione con il dipartimento di
psicologia dinamica e clinica dell'Università La Sapienza di
Roma, con l'obiettivo di promuovere la partecipazione attiva del
paziente e la creazione di nuove prassi assistenziali.
Il progetto pilota - spiega una nota della stessa azienda - si
articola in due opzioni terapeutiche: la partecipazione a
percorsi psico-educazionali di gruppo e l'adesione ad un iter
ambulatoriale intensivo. Coinvolte tutte le figure professionali
della diabetologia (diabetologi, infermieri, dietisti,
psicologi), il cui servizio è diretto dal dottor Massimo
Bracaccia. La prima parte operativa si è conclusa con
l'organizzazione di un pranzo didattico in collaborazione con
l'istituto alberghiero Casagrande-Cesi di Terni.
Nello specifico, il menu è stato creato dalla dietista del
servizio in sinergia con i docenti dell'istituto alberghiero.
Una collaborazione che si propone, come prossima linea di
sviluppo, una formazione degli studenti nell'ottica di una
ristorazione sempre più consapevole e la cooperazione per la
costruzione di progetti di promozione della salute sulla
popolazione generale.
Per quanto riguarda la presa in carico degli utenti affetti da
diabete di tipo 1, si è dedicata una attenzione particolare al
settore delle nuove tecnologie e da tre anni, in collaborazione
con il dipartimento per l'Assistenza farmaceutica è attivo un
progetto per la dispensazione diretta dei presidi.
"Nella loro diversità ed eterogenia - spiega il direttore
generale dell'azienda Usl Umbria 2, Imolo Fiaschini - le
proposte di intervento e le iniziative promosse in questi anni,
condividono alcune finalità quali il miglioramento della qualità
dei servizi offerti alla persona con diabete, il sostegno alla
persona ed al suo contesto familiare nella gestione della
cronicità, la riduzione dell'incidenza delle complicanze e del
ricorso al ricovero in ospedale".
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