Tre giorni di eventi e riflessioni
con esperti, cittadini e rappresentanti del mondo associativo,
sulle prospettive dei servizi per la salute mentale, a
quarant'anni dalla legge Basaglia che ha decretato la chiusura
dei manicomi sono stati organizzati dalla Regione in
collaborazione con la Scuola umbra di amministrazione pubblica
per il 28, 29 e 30 novembre, a Perugia, presso il cinema
Postmodernissimo.
"L'obiettivo - ha spiegato l'assessore regionale Luca
Barberini - non è soltanto celebrare una legge rivoluzionaria,
che ha sancito la chiusura dei manicomi e ridato dignità e
diritti alle persone con disagio mentale, ma soprattutto
rilanciare la discussione sul tema della salute mentale. Tutto
ciò anche rispetto a un quadro epidemiologico e sociale
profondamente cambiato, in cui emergono nuove istanze e nuovi
bisogni ai quali occorre dare risposte tempestive e adeguate,
puntando innanzitutto sull'inclusione sociale di chi si trova a
vivere certe fragilità".
"In questi anni - sostiene ancora l'assessore - la questione
della salute mentale è stata riportata al centro del dibattito e
della programmazione regionale, analizzando le criticità e
riorganizzando i servizi, per dare risposte migliori a cronicità
e nuovi bisogni. In questo quadro, sono stati attivati gruppi di
lavoro specifici e un tavolo tematico nell'ambito del nuovo
Piano sanitario regionale 2019-2021, che ha coinvolto
direttamente anche associazioni di utenti e familiari, al fine
di arrivare a percorsi e soluzioni condivisi ed efficaci".
Si comincia domani, con una sorta di anteprima, alle 21.30,
con la proiezione del film "Cimap! Cento italiani matti a
Pechino", di Giovanni Piperno.
Giovedì 29, alle 16, presente l'assessore Barberini, ci sarà
un convegno con riflessioni tratte dal libro di John Foot, "La
repubblica dei matti", con la presenza dell'autore, che
interverrà sul tema "La psichiatria radicale in Italia: il caso
dell'Umbria". Ne parleranno con l'autore Francesco Scotti e
Alberto Antonini, anche in riferimento alle diverse esperienze
di Perugia e Terni. Coordinerà Marco Grignani.
Quindi si affronterà la tematica "Politiche, diritti e
pratiche di salute mentale comunitaria: un itinerario
antropologico" con Massimiliano Minelli, professore associato di
Antropologia culturale dell'Università degli Studi di Perugia. A
seguire riflessioni su "La psichiatria di comunità in Umbria:
modelli di riferimento ed esperienze", con Fiorella Giacalone,
professore associato di Antropologia culturale, dell'Università
degli Studi di Perugia. Alle 21 la proiezione del film "Fortezze
Vuote" di Gianni Serra, una testimonianza voluta nel 1974 dalla
Regione Umbria e dalla Provincia di Perugia, con l'obiettivo di
fornire una testimonianza pubblica del lavoro svolto in campo
psichiatrico.
Venerdì 29 la giornata centrale, con un convegno alle 9,
articolato in diverse sessioni. Si aprirà con i saluti di Paola
Casucci, dirigente della Regione Umbria. Quindi si parlerà di
"Progressi in psichiatria: dov'è il progresso?", con Bernardo
Carpiniello, ordinario di Psichiatria all'Università degli Studi
di Cagliari e past president Società Italiana di Psichiatria.
Poi un confronto su "La valutazione delle politiche di Salute
Mentale in Italia", con Fabrizio Starace, direttore Dsmdp, Ausl
Modena e presidente della Società italiana di epidemiologia
Psichiatrica. Coordineranno Elisabetta Rossi e Alfonso
Tortorella. A seguire, lo spazio dedicato alle istanze portate
dai rappresentanti delle associazioni di utenti e familiari in
salute mentale, del terzo settore e dei direttori del
Dipartimento di salute mentale di Usl Umbria 1 e Usl Umbria 2,
Maria Patrizia Lorenzetti e Antonia Tamantini. Coordinerà il
confronto Silvio D'Alessandro. Le conclusioni saranno affidate
all'assessore Luca Barberini.
Alle 16 è in programma la proiezione del film "Si può fare",
di Giulio Manfredonia, ispirato a storie vere delle cooperative
sociali nate negli anni Ottanta per dare lavoro ai pazienti
dimessi dai manicomi, in seguito alla legge Basaglia.
Sono previste inoltre, attività laboratoriali volte a
coinvolgere gli studenti delle scuole superiori, attraverso
lavori finalizzati a riflettere sul tema delle diversità e
attività legate al recupero e alla riorganizzazione, in senso
museografico, del materiale documentale e fotografico "disperso"
in vari siti.
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