"Il processo di
trasformazione dell'ospedale di Assisi in valido presidio di
territorio, a servizio di tutta la regione, in rete con i
maggiori ospedali rappresenta un esempio da esportare". lo ha
sottolineato l'assessore regionale alla Sanità Luca Barberini
intervenendo alla presentazione dei dati di attività della
struttura e del Distretto sanitario.
Presenti all'incontro anche il direttore generale dell'Usl
Umbria 1, Andrea Casciari, il sindaco di Assisi, Stefania
Proietti, e il direttore del Distretto sanitario dell'Assisano e
dell'Ospedale di Assisi, Maria Gigliola Rosignoli.
Secondo Casciari "i dati testimoniano un percorso di
progressivo sviluppo dei servizi ospedalieri e territoriali,
realizzato per venire incontro alle reali esigenze dei
cittadini, nel rispetto delle risorse disponibili". "La sanità
dell'assisano - ha aggiunto - rappresenta un modello
organizzativo vincente, centrato sulla forte integrazione
ospedale-territorio, nel quale i professionisti lavorano sia
nelle sedi ospedaliere che in quelle territoriali gestendo nella
maniera più appropriata i percorsi di cura della persona.
Altrettanto valida è l'integrazione con l'Azienda ospedaliera di
Perugia, i cui professionisti forniscono prestazioni di alta
specialità anche nelle nostre sedi. In questo contesto, mi preme
evidenziare che l'attività chirurgica ambulatoriale svolta
all'ospedale di Assisi, con oltre 3.500 interventi previsti nel
2018, è la più consistente tra tutti gli ospedali della Usl. Per
raggiungere i risultati complessivi di attività, sono stati
fatti notevoli investimenti, non solo in tecnologie, ma anche
attraverso l'assunzione di nuovo personale: 32 operatori in più
dal 2015 ad oggi".
"Crescono in maniera trasversale i dati di attività di tutti
i servizi ospedalieri e territoriali - ha quindi ricordato
Rosignoli - e in particolare si evidenzia il consolidato
costante incremento dell'attività delle Chirurgie specialistiche
(si stimano oltre 4.800 interventi nel 2018), soprattutto quella
Plastica e ricostruttiva, che impegna quotidianamente le due
sale operatorie del nosocomio assisano, con una forte
attrattività per i pazienti della intera regione. Parallelamente
svolgono un ruolo fondamentale le attività della medicina a
ciclo breve e dello scompenso cardiaco che integrate con la Uo
di Medicina, riescono a prendersi carico delle persone con
patologie croniche del nostro territorio, con circa 600 ricoveri
annui. Un percorso analogo è stato realizzato nell'area
distrettuale con l'attivazione di servizi dedicati, come il Polo
odontoiatrico, con la presa in carico di circa 300 bambini,
l'ambulatorio per il piede diabetico e quelli per le ferite
difficili integrato con l'ambulatorio infermieristico
distrettuale, che già conta circa 800 utenti nei primi quattro
mesi di attività".
"Qui, grazie a una diversa organizzazione dei servizi - ha
sottolineato ancora Barberini -, è stato sperimentato
concretamente il nuovo modello di sanità che vogliamo attuare
nei prossimi anni, basato su una forte integrazione fra ospedale
e territorio e su una grande collaborazione tra strutture
diverse per dare risposte più efficaci ai bisogni di salute dei
cittadini. I positivi risulti raggiunti finora, anche grazie a
servizi come il Centro donna, la chirurgia pediatrica, la
chirurgia ambulatoriale, la medicina a ciclo breve e il reparto
ferite difficili - ha concluso l'assessore -, ci danno ragione e
ci rendono orgogliosi".
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