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Barcaioli critica servizio tv nazionale dedicato a Perugia

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Barcaioli critica servizio tv nazionale dedicato a Perugia

Per assessore 'città degradata è rappresentazione cara a destra'

PERUGIA, 15 maggio 2025, 16:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'assessore all'Istruzione della Regione Umbria, Fabio Barcaioli, commenta il programma televisivo andato in onda il 14 maggio su una rete nazionale.
    "Descrivere Perugia come una città ostile e degradata, come è stato fatto in quella trasmissione, significa sposare e dare credito a una rappresentazione cara alla destra. È un sabotaggio, un attacco alla verità, un atto di viltà" afferma in una nota.
    "Chi oggi racconta Perugia come pericolosa, chi la riduce a un fondale buio buono per accendere i riflettori di un certo sensazionalismo televisivo - sostiene Barcaioli -, compie il gesto deliberato di colpire l'identità di una città che ha fatto della cultura, della convivenza e dello studio il suo baricentro. È quindi un colpo basso anche per le nostre università, perché colpire Perugia significa colpire ciò che la tiene viva, pulsante e internazionale, vuol dire allontanare studenti e studentesse dalla città proprio mentre, in questi giorni, migliaia di giovani sono chiamati a decidere dove andare a studiare, dove iniziare il proprio percorso di vita e di crescita personale. Chi oggi cerca di ribaltare questa realtà, alimentando l'immaginario malato di una Gotham da prima serata, non ha a cuore Perugia. Ha a cuore la propria agenda, costruita su un'idea primitiva e cinica del consenso. Una strategia che la destra conosce bene, e che ripete a ogni stagione, raccontare una città allo sbando per fingersi ancora una volta l'unico argine possibile. A questa menzogna non si può più rispondere con mezze parole. Perugia è una città universitaria.
    L'università è ciò che trasforma questa città in un luogo dove il sapere incontra la vita, dove migliaia di giovani arrivano ogni anno da tutta Italia e da tutto il mondo per formarsi, per crescere e per vivere. Infangare Perugia significa minarne l'attrattività. Significa creare un danno a studenti, famiglie, docenti e ricercatori. Significa indebolire uno dei principali motori economici, culturali e sociali dell'intera regione Umbria. In questo momento così delicato, voglio esprimere piena solidarietà e vicinanza alle azioni che vorranno intraprendere il rettore dell'Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, e il rettore dell'Università per Stranieri di Perugia, Valerio De Cesaris. Ci mettiamo al loro fianco, convinti che solo con un impegno condiviso e forte sarà possibile difendere e valorizzare la città. In vista dell'elezione del nuovo Rettore dell'Università degli Studi di Perugia, auspico che la difesa della città, della sua immagine e del suo ruolo centrale nel panorama culturale e sociale, entri a pieno titolo nel dibattito elettorale. Chi aspira a guidare questa storica istituzione dovrà assumersi anche la responsabilità di essere il garante di un patto profondo tra università e città, un patto che salvaguardi Perugia da narrazioni tossiche e rappresentazioni strumentali, e che valorizzi invece tutto ciò che essa realmente è, un luogo in cui si vive, si studia e si costruisce futuro".
    "La destra non ama questa città" sostiene ancora Barcaioli.
    "Non ama i suoi studenti e le sue studentesse - aggiunge -, non ama le sue scuole, le sue forze dell'ordine, i suoi docenti, le sue famiglie e i suoi cittadini. Ama il racconto della paura, perché dalla paura può guadagnare qualcosa. Ma Perugia non ha bisogno di chi teme il futuro, ha bisogno di chi lo costruisce.
    Perugia è reale, viva e ostinata. E chi la ama ha il compito di raccontarla per ciò che è, proteggerla da chi la svuota per convenienza. Difendere Perugia è un dovere".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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