Diminuiscono le direzioni
regionali che passano da cinque a quattro con un accorpamento e
integrazioni di funzioni. La Giunta umbra ha infatti deliberato
di avviare la fase riorganizzativa della struttura di vertice,
partendo con un primo passaggio che attiene alla macro
organizzazione. Operazione dalla quale complessivamente risparmi
per le spese di un milione di euro nei cinque anni di mandato.
La Regione ha annunciato che la seconda fase è prevista
entro aprile e riguarderà la organizzazione funzionale, la
struttura dirigenziale e le posizioni organizzative.
"Si tratta - spiega Palazzo Donini in una nota - di una
riorganizzazione, in linea con quanto affermato dalla presidente
Stefania Proietti all'atto dell'insediamento, che, coerentemente
anche con l'attribuzione delle deleghe ai componenti della
giunta regionale, prenderà il via dal primo marzo e ha la
finalità di rendere la struttura regionale sempre più
rispondente alle esigenze delle funzioni che l'Ente esercita".
La macro-riorganizzazione, promossa dalla presidente
Proietti e condivisa da tutta la giunta, è stata portata avanti
dal vicepresidente Tommaso Bori che ha le deleghe a personale e
riforme e - viene spiegato - comporterà un "notevole taglio
delle spese", quantificato appunto in un milione di euro nei
cinque anni di mandato.
I risparmi conseguiti - si annuncia ancora nella nota -
potranno essere ripartiti a favore delle risorse umane della
Regione che, come ha ricordato la presidente, "con la propria
esperienza, conoscenza, professionalità e spirito di servizio
sono il vero valore e il capitale di ogni Ente pubblico".
Le nuove direzioni regionali, che hanno il compito di
sovraintendere i processi delle varie funzioni, di coordinarle e
rapportarsi con la parte politica, sono state pensate in modo da
rispondere sempre più e meglio alle attuali occorrenze e saranno
così strutturate: programmazione, bilancio, risorse umane,
patrimonio, cultura, agenda digitale; salute e welfare (dove la
neo direttrice regionale Daniela Donetti si è da poco insediata,
precedendo le altre direzioni data l'urgenza di intervenire
sulla sanità); governo del territorio, ambiente, protezione
civile, riqualificazione urbana, coordinamento Pnrr; sviluppo
economico, agricoltura, istruzione, formazione e lavoro, turismo
e sport.
"La decisione, che rispecchia la nostra visione di governo -
affermano presidente e giunta - è stata presa dopo aver
constatato la necessità di una riforma audace e coraggiosa
dell'Ente per portarlo a essere sempre più rispondente alle
tante e complesse funzioni di competenza. La razionalizzazione
delle direzioni regionali permetterà di conseguire sia una
armonizzazione delle funzioni della macchina amministrativa,
molto più coerente con l'organigramma funzionale e con gli
assessorati, sia una consistente riduzione dei costi di
funzionamento".
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