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Tesei, state cercando di tapparci la bocca ed è gravissimo

Tesei, state cercando di tapparci la bocca ed è gravissimo

Per la portavoce dell'opposizione 'è ora di fare chiarezza'

PERUGIA, 10 aprile 2025, 16:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"State cercando di tapparci la bocca ed è gravissimo. È ora di fare chiarezza, quella chiarezza che in questo mese e mezzo non c'è stata mai dando luogo ad una continua enunciazione di numeri, di cose false e non vere fino ad arrivare a disattendere ogni richiesta legittima delle minoranze": Donatella Tesei, consigliera regionale della Lega e portavoce dell'opposizione in Assemblea legislativa dell'Umbria è intervenuta così nel dibattito sulla manovra finanziaria. "È ora che in quest'Aula si faccia un'operazione verità" ha aggiunto.
    "Abbiamo provato in tutti i modi - ha detto Tesei -, formali e non formali per l'accesso agli atti, fino a scrivere direttamente alla presidente Proietti per chiedere quei documenti sempre sbandierati e mai messi a disposizione dei consiglieri regionali di opposizione, ma neanche dei cittadini.
    Per l'operazione verità avete detto testualmente di dare incarico ad un ente certificatore di parte terza che poi dopo un po' di tempo si è scoperto essere una società privata che viene pagata con soldi pubblici il cui iter di affidamento è stato particolarmente nebuloso e che quindi andrà portato a conoscenza delle autorità competenti. La presidente Proietti, rispetto all'operazione verità ha detto che ci si basava su 150 pagine di relazione di questo ente certificatore. Che si trattava di Kpmg lo abbiamo saputo da una testata giornalistica online, poi è iniziata tutta una serie di giravolte di numeri incredibili che sono stati diffusi attraverso lunghissime interviste, conferenze stampa mistificando la realtà. Nella prima conferenza stampa dello scorso 26 marzo sono state proiettate slide molto confuse, ma spacciate come vangelo, con le due famose pagine dove si parlava del disavanzo delle aziende sanitarie, che esisteva già dai 5 anni precedenti, ma avete omesso di dire che il sistema di calcolo era totalmente differente, perché mentre oggi arriva il riparto del fondo nazionale a fine anno, allora avveniva durante il corso del ciclo per cui si arrivava alla fine del quarto quadrimestre in equilibrio. I bilanci della sanità regionale dal 2019 sono stati tutti certificati e tutti chiusi in equilibrio.
    Il 2023 ha visto addirittura un avanzo di un milione di euro. Il fondo nazionale per quest'anno è stato implementato di 50 milioni. Abbiamo un bilancio sanitario che arriva a circa 2 miliardi di euro. Questo dovete dire. Ma la cosa più grave è aver presentato in una conferenza stampa questa pagina omettendo altre pagine che facevano parte del report e che erano nella vostra disponibilità perché in un'altra pagina c'è scritto chiaramente che il consolidato, mettendo la premialità già presente di 33 milioni ed il payback farmaceutico arrivava a 34 milioni. La presidente Proietti ha detto di presentarsi al Mef con 90 milioni di disavanzo ed uno scudo (manovra) da 322 milioni di euro, in tre anni, come da atto approvato in Commissione per allontanare il rischio commissariamento che avverrebbe però dopo un iter ben determinato previsto dalla legge. Ci sono Regioni che stanno in piano di rientro, quali la Puglia, che sta in piano di rientro dal 2010 senza essere stata mai commissariata. Avete sventolato lo spettro del commissariamento per mettere in allarme tutta la comunità regionale quando invece il disavanzo è di 34 milioni. Qualcuno ha deciso di prendere la scusa della sanità per aumentare le tasse ai cittadini e questa manovra, in questo momento storico è devastante. Per voi sono ricchi quelli che prendono uno stipendio fisso da dipendente, la classe media, quella che fa impresa, i piccoli commercianti ed artigiani che faticano a tenere aperte le loro attività. Nel report di Kpmg c'è scritto tutto molto chiaro: il disavanzo è di 34 milioni. Poi avete fatto un'altra conferenza stampa per presentare il miracolo della nuova manovra rivista che l'avete illustrata come una 'Robin Hood' ed ancora presentate una slide con un buco di bilancio di 90 milioni quando lo stesso Mef dice che sono 34 e voi, anche qui, dopo essere usciti dal Ministero affermate che il disavanzo è di 73 milioni, dicendo ancora una volta una bugia. Il disavanzo è 34 perché c'è il fondo di dotazione che esiste dal 2012. Al tavolo del Mef si può concertare un rientro che va oltre un triennio. L'unica verità è che continuate a raccontare fandonie ai cittadini umbri. Alla presidente Proietti dico di andare a vedere tutte le risorse accantonate nell'ambito dei bilanci delle singole Aziende, di fare una ricognizione. C'è poi in ballo il pay back dei dispositivi medici su cui è attivo un tavolo con tutte le Regioni che reclamano le risorse che spettanti e per l'Umbria si tratta di oltre 40 milioni di euro.
    Alla presidente Proietti faccio notare che non sono sue le riforme quali l'accorpamento dell'azienda ospedaliera di Terni con Narni e Amelia; o quella della partecipazione dell'azienda ospedaliera di Perugia con l'Asl 1 e Pantalla in particolare.
    Queste riforme le abbiamo messe in una legge. Poi è stato anche detto che farete la riforma della rete emergenza/urgenza, l'abbiamo fatta noi nel 2022, c'è una rete unica dell'emergenza/urgenza dipartimentale che è pienamente operativa, che abbiamo integrato non solo con il numero unico del 118, ma con tutta la struttura della sanità regionale ed in più con l'elisoccorso. Continuate a negarci ogni documentazione sulla quale avete impostato una manovra che andrà a tassare i cittadini, nessuno escluso perché poi ci sono gli effetti indotti. Se con questa manovra volete intervenire su altri settori dovete dirlo chiaramente e non utilizzare la sanità per i vostri scopi. Rispetto alla mobilità passiva avete omesso un particolare, che l'inversione di tendenza c'è già nel 2019 perché questo è stato l'anno peggiore della sanità regionale perché scappavano i professionisti seri a seguito dello scandalo, oggi certificato con sentenza di primo grado, che si chiama 'sanitopoli' e che ha bloccato tutta la sanità regionale.
    Io - ha concluso Tesei - ho dovuto affrontare il Covid in questa situazione terribile".

Per Matteo Giambartolomei, FdI, "sarebbe meglio contrapporre la trasparenza alla vostra verità". "Il 21 e 22 marzo - ha aggiunto - i giornali riportavano i numeri delle nuove addizionali, in modo fuorviante. Il 26 marzo la presidente Proietti ha mostrato, in conferenza stampa, una slide con le aliquote irpef che coincidono con quelle riportate dai media. Ma la deliberazione della Giunta prevede altro, ossia delle maggiorazioni all'aliquota base. Quindi quello che è stato mostrato non erano le vere addizionali regionali ma il loro incremento. Tutto ciò a discapito della possibilità dei cittadini di essere correttamente informati. La Giunta avrebbe dovuto rettificare i dati sbagliati e non continuare a diffonderli. Oggi l'assessore Bori ha parlato di una 'no tax area', che quindi non dovrebbe avere tassazione: ma l'aliquota base invece rimane. Nell'emendamento c'è scritto che, appunto, si tratta invece di maggiorazioni rispetto all'aliquota base. E poi viene aggiunto che per gli anni 2025, 26 e 27 che quelle maggiorazioni, per tre anni, non vengono applicati per i redditi fino a 28 mila euro. Andrebbe chiarito quali sono le aliquote definitive per spiegare quale livello di tassazione spetterà ad ognuno. Riteniamo che questa manovra non dovesse essere fatta affatto. Tanto meno addossando la responsabilità di eventuali debiti alla Giunta Tesei. La manovra viene fatta ricadere su coloro che hanno un reddito maggiore ma sarebbe necessario in ogni capire in base a quali necessità è stata pensata questa manovra. Nella relazione c'è scritto che essa serve a dare risposte alla comunità regionale, garantendo la sanità pubblica, il trasporto locale, il diritto allo studio, il contrasto alla povertà, le politiche del lavoro, la gestione del territorio, il cofinanziamento dei programmi comunitari". "Solidarietà alla presidente Proietti per gli attacchi che ha subito" ha detto Fabrizio Ricci, Avs. "Dovremmo tornare a chiederci - ha proseguito come sta la sanità umbra, un tema che sta a cuore alla nostra comunità. Abbiamo una percentuale record, quasi il 10%, di persone che rinunciano alle cure. Si tratta dei più fragili, dei più poveri, di chi non può rivolgersi al privato. Nel 2023, in Italia, la sanità privata è costata 40 miliardi ai cittadini. Oggi l'Umbria è in testa per la mobilità passiva e questo pesa enormemente sul bilancio. Così come il costante de-finanziamento della sanità da parte del Governo e siamo ultimi, come stanziamenti, tra i paesi e del G7. Mentre aumentano le spese militari. Stiamo andando verso il disastro di un sistema sanitario pubblico non più in grado di dare risposte a vantaggio del privato. Il sistema fiscale, a livello centrale, è sempre più iniquo, con sempre meno fasce e progressività. Con l'evasione fiscale che a livello nazionale vale 120 miliardi all'anno e che andrebbe contrastata anche qui, rinnovando la convenzione con l'Agenzia delle entrate, scaduta nel 2021. L'indebolimento dei conti della sanità è arrivato al culmine nel 2024. La nuova Giunta si è trovata ad affrontare un quadro drammatico, dovendo risanare i conti e garantire i servizi sanitari. Senza intaccare i redditi minori. E per questo è stato importante il confronto con i sindacati. Che poteva partire prima ma che ha risentito di tempi stretti. Abbiamo chiesto partecipazione e giustizia sociale. Dobbiamo dimostrare che vogliamo rispettare la Costituzione e puntare a riaffermare il diritto alla salute per tutti". Nilo Arcudi, Tpuc, ha sottolineato che "da questo atto dipende la qualità della vita dei cittadini". "Va affrontato - ha sostenuto - con trasparenza, con serietà, è stata invece una vicenda opaca, nessuno ha capito nulla e la responsabilità è della maggioranza. Andiamo a ridurre la fiducia dei cittadini in un momento in cui non ce n'era affatto bisogno. L'assessore Bori ci fa la morale su questo, quando tre giorni fa scriveva un post in cui ci diceva di vergognarci, con attacchi personali inaccettabili e quindi non accettiamo lezioni su questo. La vicenda nasce da una narrazione costruita ad arte, il 18 marzo, quando è stato detto che in Umbria c'è un buco da 242 milioni e rischiamo il commissariamento quindi siamo costretti a fare una manovra pesante. Da lì nasce la delibera del 21 marzo. Quelle cifre sono reali? C'è questo buco e il pericolo di commissariamento? Se aveste detto la verità, che parla di 34 milioni di euro, e avessimo dovuto porvi riparo, si discuteva, ma siccome avete mistificato tutto ci troviamo in queste condizioni. Quell'affermazione dei 242 milioni deriva da una certificazione di un ente terzo che realmente neanche esisteva poiché la relazione non esiste. Per fortuna in Italia ci sono organi di controllo che ci tuteleranno, tutto sarà valutato, anche il comportamento in quest'Aula dovrà essere valutato, soprattutto per il mancato rispetto delle prerogative delle opposizioni. Manovra per coprire un buco? Ma se serve oltre che per la sanità anche per ambiente, tpl, diritto allo studio, perché non dite la verità? Con questa delibera siete rimasti soli, la sinistra umbra è contro di voi, i sindacati pure, anche le associazioni di categoria non capiscono. Quando si annuncia una manovra fiscale la fiducia dei cittadini si riduce, subentra la paura, si va in recessione economica. L'Umbria crescerà meno delle regioni limitrofe, lo vedremo nei prossimi anni. Cosa rimarrà di questa vicenda? Un grande danno di immagine per le istituzioni". "Questa è una manovra equa, redistributiva e progressista, con la quale mettiamo in sicurezza la sanità pubblica, aspettando un piano sanitario regionale condiviso" ha annunciato Luca Simonetti, M5s. "Il voto di oggi - ha proseguito - è essenziale per iniziare un processo di partecipazione per fare in un anno quello che non è stato fatto nei passati cinque. Noi vogliamo fare riforme per tutelare i più deboli ed andare incontro alle esigenze degli ultimi. Aver lasciato la sanità pubblica allo sbando è stata una scelta politica. Oggi abbiamo il peggior risultato economico della sanità umbra di sempre. C'è stato un balletto di numeri ma il disavanzo delle aziende sanitarie è inconfutabile. Questo disastro è stato coperto usando risorse per investimenti, per assunzioni. Con il chiaro intento di smantellare il pubblico e favorire il privato. Il record italiano della mobilità passiva dell'Umbria lo dimostra. La scelta della sanità privata è una tassa occulta che vale oltre i 700 euro a persona. In questi 5 anni l'Umbria è stata governata dai peggiori amministratori pubblici italiani. Non si può chiedere ai cittadini di contribuire al risanamento senza una vera stagione di riforme. Ed è quello che faremo. Ma i primi a pagare dovrebbe essere coloro che hanno sbagliato. La stagione di chi non affronta i problemi è finita. A chi ha redditi bassi diamo un segnale di protezione e giustizia. Chiediamo solo a chi ha di più. Dobbiamo tornare a parlare di sanità reale. In questa regione un umbro su 10 ha rinunciato a curarsi, tra gli anziani uno su 4. Oggi la nostra scelta è un investimento per un Umbria più giusta e che non lascia indietro nessuno. Mentre cerchiamo di salvare la nave c'è chi ci dice di non fare nulla, e sono gli stessi che l'hanno portata alla deriva". Per Laura Pernazza, FI, "serve chiarezza e etica". "Questa è una manovra - ha aggiunto - non lo è. Non avete consentito ai cittadini di vedere in streaming la commissione e l'audizione della Kpmg. Avrebbero scoperto che l'assessore Bori scambia un ammanco con un disavanzo. Oggi sanno che non sa fare le somme. Forse non ha capito lui il significato di quello che sta presentando. State vendendo fumo ai cittadini. La 'no tax area' non esiste: fino a 28mila si paga l'addizionale regionale. Non si paga la maggiorazione. State dicendo il falso: allo stato attuale il cittadino deve pagare l'aliquota base. La vostra manovra non rispetta uno dei principi cardine della normativa fiscale: la proporzionalità e la progressività dell'imposta. Ci sono scaloni micidiali e non prende in considerazione le famiglie: un single paga lo stesso di una famiglia monoreddito di 4 persone. La manovra non è equa, non è progressiva ma ha uno scalone micidiale che non ha ragion d'essere. E non dite che dal 2019 per i bilanci delle aziende sanitarie c'era un metodo di contabilizzazione diverso, non sono raffrontabili con quelli successivi. Nel 2019 c'è il dato peggiore tra mobilità passiva e attiva con un saldo negativo di -25 milioni di euro. Da lì è iniziato un processo inarrestabile. Di questa manovra solo una parte servirà alla sanità. La maggior parte serve per altro. Lo dovete dire. La manovra nasce dall'assunto che dobbiamo far credere ai cittadini che se non deliberiamo entro il 15 aprile questa regione viene commissariata. Ma non è vero. Ci sono dei passaggi prima, come il commissario ad acta, che non fa andare le imposte ai massimi livelli. Basta che faccia un piano di rientro. Tutto questo a voi non fa comodo. Questa manovra non s'ha da fare, perché non ci sono i presupposti per il commissariamento, molte regioni sono in piano di rientro e i cittadini non devono affrontare particolari problemi. Citate solo le pagine della relazione di Kpmg che vi fanno comodo, questa è la vostra operazione trasparenza. Questa norma non avrà scadenza, perché la manovra non ha durata triennale, tra 3 anni pagheranno tutti anche i più deboli. Costruite ad arte comunicazioni fuorvianti che servono a generare allarmismo, gettare fango sulla precedente giunta, mentendo e generando opacità e poca chiarezza. Un comportamento veramente poco etico".

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