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Proietti, stiamo facendo l'interesse dell'Umbria

Proietti, stiamo facendo l'interesse dell'Umbria

'I primi a non volere manovra' dice la presidente della Regione

PERUGIA, 10 aprile 2025, 18:39

Redazione ANSA

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"Stiamo facendo l'interesse dell'Umbria, saremmo stati i primi a non voler fare questa manovra. È una scelta coraggiosa e chiamiamo tutti a collaborare per farla nel miglior modo possibile": così la presidente della Regione Stefania Proietti, intervenuta in Assemblea legislativa nel dibattito sulla manovra. "L'emendamento che presentiamo - ha aggiunto - è una scommessa sulle riforme che faremo: programmazione, pianificazione, piano socio sanitario. Questo faremo e vi chiameremo a partecipare".
    "Con la proposta di manovra - ha detto Proietti - siamo andati al tavolo tecnico del Mef per dimostrare la volontà politica di dare una soluzione strutturale al problema strutturale della sanità. E non siamo i soli. Il disavanzo strutturale dell'Abruzzo è di 81 milioni in un bilancio di oltre 5 miliardi. Il problema dei nostri 34 milioni di disavanzo è che sono strutturali, si ripetono sempre negli anni, costantemente.
    L'accordo politico per la quota premiale di 33 milioni non sarà altrettanto per il 2025: diminuisce di ben 22 milioni attestandosi a soli 11 milioni di euro che vanno a neutralizzare quelli del fondo indistinto di 22 milioni. Ma c'è un fattore in più. Come regione la quota di riparto non ci premia perché abbiamo una minore popolazione rispetto ad altre, non così anziana come altre e l'insieme di tutti i fattori di riparto non ci premia rispetto ad altre regioni. Questa è stata una discussione con interventi appropriati. Tutti i numeri che abbiamo dato, maggioranza e minoranza, sono veri. Ma vanno contestualizzati in un campo complesso come quello di un bilancio pubblico. Sono stati dati numeri in un contesto diverso. Non possiamo mettere insieme numeri del disavanzo delle aziende con altri come il payback dispositivi, cifra che non è certa e su cui non è possibile fare un bilancio, perché è soggetta a ricorsi. È una quota che non c'è per l'Umbria, se fosse data alla regione molte aziende salterebbero. Non possiamo parlare di una somma algebrica di una quota ipotetica. I 39 milioni del fondo di dotazione li dobbiamo rimettere dove stavano. Il Ministero ce lo chiede da tre anni e quindi ci chiede di trovare le coperture. Dando fede alle vostre parole, un numero non esatto l'ho detto: il report Kpmg non ha 150 pagine, è un report di lavoro che verrà consegnato al 30 aprile nella sua funzione definitiva e la direzione sanità ve lo potrà consegnare allora in risposta alla vostra richiesta di accesso agli atti. La manovra fiscale realizza una 'no tax area' per la quota parte Irpef di addizionale regionale. C'è una quota che serve per finanziare il sistema sanitario nazionale, un'aliquota base che non è nelle nostre competenze. E l'addizionale Irpef è legata al ripiano del disavanzo in sanità. Anche perché la legge impone l'equilibrio delle aziende sanitarie. I 243 milioni di disavanzo delle 4 aziende vengono da un trend negativo di 5 anni. Leggendo questa legge ci siamo posti il problema di andare a fare una verifica ulteriore. Da qui l'esigenza di verifica di una parte terza fatta da Kpmg. Confrontiamoci sulle soluzioni.
    Ringrazio l'assessore Bori e la struttura, e una maggioranza granitica che ha studiato e approfondito per cercare una soluzione alternativa. Serve recuperare la credibilità della politica, di cui tutti abbiamo necessità e bisogno.
    L'emendamento che presentiamo oggi prevede una 'no tax area' fino a 28mila euro. E siamo i primi a ridurre la tassazione regionale.
    Comunque fa venire i brividi che il 70% degli umbri sia sotto i 28mila euro.
    Fatte le dovute verifiche sull'evasione fiscale, è un dato che ci deve far interrogare. E per quelli con un euro oltre i 28mila euro c'è uno sgravio automatico di 150 euro che garantisce il mantenimento della proporzionalità.
    E' un'operazione di equità fiscale. Questa è un'amministrazione che scommette sull'efficientamento e sulle riforme che per primi andranno a coinvolgere la sanità. Dobbiamo tornare a toni rispettosi di un dialogo istituzionale. Vi propongo luogo di incontro: il piano sociosanitario regionale, che arriverà in aula in autunno. Lo parteciperemo con tutti a partire da maggio, vi chiediamo di collaborare per fare il piano migliore possibile. Poi ogni 3 mesi verificheremo l'applicazione".
   
   

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