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Audizione su tariffe strutture sanitarie e sociosanitarie

Audizione su tariffe strutture sanitarie e sociosanitarie

In Terza commissione con i direttori generali delle due Asl

PERUGIA, 05 dicembre 2022, 19:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nella riunione odierna della Terza commissione regionale, presieduta da Eleonora Pace si è svolta un'audizione con i direttori generali delle due Asl umbre, Massimo Braganti e Massimo De Fino in merito alla attuazione della Delibera della Giunta regionale (268/2022) concernente l'accordo per l'adeguamento delle tariffe delle strutture sanitarie e socio sanitarie di assistenza territoriale extraospedaliera, residenziali e semiresidenziali.
    A chiedere approfondimenti sul tema - è detto in un comunicato della Regione - è stato il consigliere Andrea Fora (Patto civico) lamentando il fatto che in proposito ha già chiesto, in forma scritta, senza avere però risposta, chiarimenti alla direzione regionale e alle due Aziende sanitarie.
    "La questione - ha spiegato in apertura Fora - parte dall'accordo fatto dalla Giunta regionale rispetto alle tariffe per le strutture sanitarie e socio sanitarie in questione. La Giunta, nelle more di accreditamento in corso ha provveduto ad aggiornare le tariffe, come da adeguamento Istat. Chiedo, per questo, se è vero che negli ultimi mesi si siano interrotti o comunque molto rallentati gli inserimenti di ricoveri di pazienti all'interno delle Rsa, se esiste inoltre un problema di copertura economica, oltre a dati precisi per una valutazione oggettiva".
    Massimo Braganti (direttore Asl 1) ha detto che, "rispetto al rallentamento dell'inserimento nelle strutture c'è stato un incontro con tutti direttori di Distretto nel quale ho raccomandato di fare un'analisi tecnica in proposito. In particolare, per quanto riguarda le Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) vanno garantiti tutti percorsi necessari per alleggerire gli ospedali. Anche in riferimento alle Rsp (Residenza sanitaria protetta) è stata rimarcata la necessità, in termini di appropriatezza, di verificare la possibilità di garantire una permanenza a domicilio da parte dei cittadini. A fronte della revisione (adeguamento Istat) delle tariffe è in corso una Commissione per rivedere i requisiti di accreditamento e la definizione delle stesse tariffe. La situazione, comunque, è in corso di evoluzione. Quanto prima fornirò i relativi dati numerici richiesti da Fora".
    Massimo Di Fino (direttore Asl 2) ha affermato: "Rispetto alle tariffe, dal primo aprile abbiamo attivato quanto previsto dalla Giunta regionale, vale a dire l'aumento del 15 per cento rispetto a quelle precedenti, relativamente alla quota economica per le attività identificate dalla stessa Giunta. Sono stati pagati anche gli arretrati. L'aumento delle tariffe, equivale nei mesi da aprile a dicembre a 3 milioni e settecentomila euro.
    Le tariffe erano ferme dall'anno 2000 e c'era dunque la necessità di adeguarle. Nel bilancio è stata prevista la quota extra per cui non risulta né per l'area nord (folignate), ne per l'area sud (ternano) un problema legato alla riduzione o blocco degli inserimenti. Anzi, abbiamo cercato di accentrare le autorizzazioni da parte dei direttori di distretto per renderci conto di quanto stava accadendo. Vogliamo avere contezza di chi viene trasferito dagli ospedali nelle Rsa che deve avere funzione di appropriatezza nell'ambito della presa in carico della cura e della dimissione del paziente. Va registrato che quasi sempre c'è continuità di cura per il paziente dimesso.
    Quello che ho chiesto è di ricoverare in primis nelle nostre strutture. In Regione inviamo un bilancio mensile ed il dato che riguarda il 2022 sui ricoveri per le residenze protette vede unleggero sforamento, soprattutto per l'area nord, pari a circa 158mila euro, ne consegue dunque che sono stati effettuati maggiori ricoveri rispetto al 2021".
    Al termine dell'audizione, Fora ha sottolineato, concordando con quanto dichiarato dai due direttori, e cioè di "contenere e supervisionare i livelli di costo. D'accordo anche sull'appropriatezza delle diverse prestazioni. È chiaro però - ha osservato - che non si può far pagare il braccio di ferro tra ospedale e territori, o le le ristrettezze dei conti ai pazienti e alle loro famiglie. È grave il messaggio che sta passando e cioè che dopo dieci anni sono state adeguate le rette e che questo ha prodotto una drastica riduzione degli inserimenti nelle Rsa. Chiedo, ancora una volta, la possibilità di avere dati specifici dalle direzioni delle Asl, soprattutto la Asl 1, per verificare l'andamento e capire in maniera ancor più approfondita la situazione".
   

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