Nella riunione odierna della
Terza commissione regionale, presieduta da Eleonora Pace si è
svolta un'audizione con i direttori generali delle due Asl
umbre, Massimo Braganti e Massimo De Fino in merito alla
attuazione della Delibera della Giunta regionale (268/2022)
concernente l'accordo per l'adeguamento delle tariffe delle
strutture sanitarie e socio sanitarie di assistenza territoriale
extraospedaliera, residenziali e semiresidenziali.
A chiedere approfondimenti sul tema - è detto in un comunicato
della Regione - è stato il consigliere Andrea Fora (Patto
civico) lamentando il fatto che in proposito ha già chiesto, in
forma scritta, senza avere però risposta, chiarimenti alla
direzione regionale e alle due Aziende sanitarie.
"La questione - ha spiegato in apertura Fora - parte
dall'accordo fatto dalla Giunta regionale rispetto alle tariffe
per le strutture sanitarie e socio sanitarie in questione. La
Giunta, nelle more di accreditamento in corso ha provveduto ad
aggiornare le tariffe, come da adeguamento Istat. Chiedo, per
questo, se è vero che negli ultimi mesi si siano interrotti o
comunque molto rallentati gli inserimenti di ricoveri di
pazienti all'interno delle Rsa, se esiste inoltre un problema di
copertura economica, oltre a dati precisi per una valutazione
oggettiva".
Massimo Braganti (direttore Asl 1) ha detto che, "rispetto al
rallentamento dell'inserimento nelle strutture c'è stato un
incontro con tutti direttori di Distretto nel quale ho
raccomandato di fare un'analisi tecnica in proposito. In
particolare, per quanto riguarda le Rsa (Residenza sanitaria
assistenziale) vanno garantiti tutti percorsi necessari per
alleggerire gli ospedali. Anche in riferimento alle Rsp
(Residenza sanitaria protetta) è stata rimarcata la necessità,
in termini di appropriatezza, di verificare la possibilità di
garantire una permanenza a domicilio da parte dei cittadini. A
fronte della revisione (adeguamento Istat) delle tariffe è in
corso una Commissione per rivedere i requisiti di accreditamento
e la definizione delle stesse tariffe. La situazione, comunque,
è in corso di evoluzione. Quanto prima fornirò i relativi dati
numerici richiesti da Fora".
Massimo Di Fino (direttore Asl 2) ha affermato: "Rispetto alle
tariffe, dal primo aprile abbiamo attivato quanto previsto dalla
Giunta regionale, vale a dire l'aumento del 15 per cento
rispetto a quelle precedenti, relativamente alla quota economica
per le attività identificate dalla stessa Giunta. Sono stati
pagati anche gli arretrati. L'aumento delle tariffe, equivale
nei mesi da aprile a dicembre a 3 milioni e settecentomila euro.
Le tariffe erano ferme dall'anno 2000 e c'era dunque la
necessità di adeguarle. Nel bilancio è stata prevista la quota
extra per cui non risulta né per l'area nord (folignate), ne per
l'area sud (ternano) un problema legato alla riduzione o blocco
degli inserimenti. Anzi, abbiamo cercato di accentrare le
autorizzazioni da parte dei direttori di distretto per renderci
conto di quanto stava accadendo. Vogliamo avere contezza di chi
viene trasferito dagli ospedali nelle Rsa che deve avere
funzione di appropriatezza nell'ambito della presa in carico
della cura e della dimissione del paziente. Va registrato che
quasi sempre c'è continuità di cura per il paziente dimesso.
Quello che ho chiesto è di ricoverare in primis nelle nostre
strutture. In Regione inviamo un bilancio mensile ed il dato che
riguarda il 2022 sui ricoveri per le residenze protette vede
unleggero sforamento, soprattutto per l'area nord, pari a circa
158mila euro, ne consegue dunque che sono stati effettuati
maggiori ricoveri rispetto al 2021".
Al termine dell'audizione, Fora ha sottolineato, concordando con
quanto dichiarato dai due direttori, e cioè di "contenere e
supervisionare i livelli di costo. D'accordo anche
sull'appropriatezza delle diverse prestazioni. È chiaro però -
ha osservato - che non si può far pagare il braccio di ferro tra
ospedale e territori, o le le ristrettezze dei conti ai pazienti
e alle loro famiglie. È grave il messaggio che sta passando e
cioè che dopo dieci anni sono state adeguate le rette e che
questo ha prodotto una drastica riduzione degli inserimenti
nelle Rsa. Chiedo, ancora una volta, la possibilità di avere
dati specifici dalle direzioni delle Asl, soprattutto la Asl 1,
per verificare l'andamento e capire in maniera ancor più
approfondita la situazione".
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