La terza Commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Eleonora Pace, si è
riunita questa mattina a Palazzo Cesaroni per una audizione in
merito alla proposta di regolamento di iniziativa della Giunta
regionale "Disposizioni in materia di Edilizia residenziale
sociale".
All'incontro, richiesto nella precedente seduta dai commissari
Tommaso Bori e Fabio Paparelli (Pd), hanno partecipato il
Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari (Sunia) e
l'Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), oltre ai
funzionari della Giunta regionale.
Per Cristina Piastrelli, Sunia, "il nuovo regolamento contiene
innovazioni importanti ed è stato fatto un ottimo lavoro". "Ci
preoccupa - ha aggiunto, secondo quanto riferisce Palazzo
Cesaroni -l'articolo sulla decadenza e sulla perdita
dell'alloggio. Le motivazioni di decadenza sono corrette tranne
quelle relative agli inquilini appartenenti alle forze
dell'ordine: requisiti di accesso e decadenza devono essere
uguali per tutti. Ci sono principi giuridici sanciti dal Codice
civile che non possono essere derogati se non a rischio di
ricorsi. L'inquilino delle forze dell'ordine decade dopo sei
mesi di ritardo nel pagamento dei canoni mentre gli altri
inquilini non decadono, creando un principio paradossale che
potrebbe portare ad impugnative".
"Alcuni articoli della legge ci preoccupano ma questo
regolamento tiene conto di molti aspetti importanti" ha detto
Edi Cicchi, assessore del Comune Perugia, Anci. "Resta da
chiarire - ha proseguito - la permanenza negli appartamenti di
persone condannate per reati legati a tossicodipendenza e
prostituzione. Ci capita spesso che il giudice condanni agli
arresti domiciliari una persona, che però a quel punto
perderebbe il domicilio nella casa popolare. Un problema analogo
si porrebbe per i collaboratori di giustizia, che spesso hanno
sulle spalle delle condanne o dei processi. Quindi non sapremmo
dove domiciliarli. Positivo il punteggio aggiuntivo per nuclei
con minori con invalidità al 100%. Rispetto alle soglie Isee
richieste, andrebbero creati degli scaglioni più ampi.
Servirebbero infine convenzioni tra Comuni, Finanza, Agenzia
delle entrate e altri enti affinché possano essere effettuati i
controlli sulla effettiva presenza dei requisiti per gli
assegnatari".
Sulle osservazioni espresse durante l'incontro, i funzionari
della Giunta hanno evidenziato che la legge va in deroga per i
componenti delle forze dell'ordine anche in sede di
assegnazione, per una scelta precisa della norma. Inoltre La
morosità viene convalidata dal giudice e solo dopo il tentativo
di un piano di recupero, che nel caso specifico andrebbe ad
interessare il reddito, fisso, dell'inquilino.
Il consigliere regionale del Pd Fabio Paparelli ha
sottolineato che "permangono alcune perplessità sul testo". "Il
Governo nazionale ha già chiesto la modifica di questa legge -
ha aggiunto -, un intervento da fare prima di approvare il
regolamento attuativo. Si crea una disparità di trattamento per
le condanne relative ad alcuni reati commessi da un componente
della famiglia, che perderebbe il diritto all'alloggio nella sua
interezza. Queste famiglie, espulse dalle case popolari, dove
andranno a vivere? La decadenza per morosità è trattata dal
Codice civile e la legge regionale non può certo derogare ad
esso, a rischio di probabili ricorsi alla Consulta. Lo stesso
principio di prevedere una riserva per le forze dell'ordine
appare surreale. Anche la decadenza in seguito al cambiamento
della sede di servizio andrebbe rivalutata. Tra le condanne con
sentenza passata in giudicato ci sono solo alcuni reati e non
altri più gravi".
Per Paola Fioroni, Lega, "le eccezioni sollevate dal Governo
sono microscopiche e non possono giustificare la mancata
approvazione del regolamento". "Sulle sentenze passate in
giudicato, se riguardano reati gravi - ha aggiunto -, sono già
previste dal regolamento e comunque si dovrà comunque vigilare
sul rispetto del principio di legalità. Sulla decadenza
dall'alloggio, sono state valutate le situazioni relative ai più
fragili e alle necessità dei Comuni. La decadenza per le forze
dell'ordine potrebbe essere riconsiderata in base ai piani di
rientro. La presenza di componenti delle forze dell'ordine nelle
case popolari rappresenta un elemento ulteriore di sicurezza per
chi abita nelle strutture di edilizia pubblica. I Comuni
peraltro non sono obbligati a riconoscere questa riserva".
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