Sarà la conferenza-spettacolo dal
titolo "Sua maestà il maiale" ad anticipare il ritorno, per la
15/a edizione, di Porchettiamo. Il "Festival delle porchette
d'Italia", in programma dal 16 al 18 maggio nel borgo di San
Terenziano, avrà infatti come anteprima l'appuntamento di e con
Guido Farinelli, storico dell'alimentazione, al Teatro Comunale
di Gualdo Cattaneo.
L'annuncio è arrivato durante la presentazione del programma
dell'evento nel salone d'Onore di Palazzo Donini a Perugia,
durante la quale è stato fatto anche il punto sul percorso di
riconoscimento del marchio IGP per la porchetta umbra.
Porchettiamo è infatti nato per raccontare la porchetta in tutte
le sue varianti, ma lo fa senza mai dimenticare l'anima: quella
di un prodotto che affonda le radici nella civiltà contadina e
che si è trasformato in simbolo di festa, aggregazione,
identità.
E lo fa ancora una volta nel modo più genuino, mettendo
insieme mastri porchettai non solo umbri ma che arrivano da
tutta Italia, panini gourmet con chef da Sardegna a Umbria,
sapori antichi e innovazioni sorprendenti, come la porchetta di
cinghiale firmata EcoSelvoFiliera. Immancabili anche le versioni
gluten free di porchetta umbra realizzate con l'Associazione
Italiana Celiachia.
La "Piazza delle Porchette" sarà il cuore pulsante, ma tutto
il borgo di San Terenziano diventerà un teatro del gusto e della
socialità, tra food truck dalla Sicilia alla Toscana, birre
artigianali, vini locali, cocktail rosa firmati Sarti e perfino
voli in mongolfiera al tramonto.
Così ha descritto l'evento Anna Setteposte, ideatrice ed event
manager di Porchettiamo: "Questo non è solo un festival sul
prodotto, ma con il prodotto, con le sue storie, i suoi
artigiani, il suo popolo. E da qui passa una delle sfide più
belle e concrete per l'agroalimentare umbro. Portare la
porchetta umbra sul palcoscenico europeo con un marchio di
qualità vuol dire proteggere tradizione, garantire tracciabilità
e aprire nuove prospettive economiche e turistiche".
"Ogni anno - ha ricordato poi la vicesindaca di Gualdo Cattaneo
Sabrina Annibali - ci sono migliaia di accessi nel nostro
territorio durante Porchettiamo, numeri importantissimi a
significare che la manifestazione ha ormai una rilevanza
nazionale".
Se la porchetta unisce la nazione da Nord a Sud, è quindi
proprio in Umbria, cuore "rosa" d'Italia, che si prova a
custodirla e a rilanciarla. Il borgo umbro sarà quindi ancora
una volta il luogo in cui questo cibo popolare chiede finalmente
di essere riconosciuto per quello che è: patrimonio culturale e
gastronomico da tutelare.
Porchettiamo non è quindi solo un evento, ma un manifesto. E
quest'anno il festival arriva in un passaggio chiave con l'avvio
del percorso verso il riconoscimento IGP per la porchetta umbra,
sostenuto da istituzioni e produttori. È a buon punto, come ha
poi spiegato l'amministratore unico di 3A-Parco Tecnologico
Agroalimentare dell'Umbria Marcello Serafini, il percorso per il
riconoscimento del marchio di qualità IGP alla porchetta umbra
avviato tramite la società in house della Regione Umbria, il
soggetto accreditato per l'emissione delle certificazioni Dop e
Igp.
A portare i saluti della presidente della Regione, Stefania
Proietti, e dell'assessore regionale alle politiche agricole e
al turismo, Simona Meloni, è stato il consigliere regionale
Cristian Betti: "La porchetta umbra non ha da invidiare niente e
il percorso avviato del riconoscimento è più che opportuno. La
Regione è attenta quindi alla sua valorizzazione visto anche il
coinvolgimento del Parco tecnologico agroalimentare".
Ora ci saranno altri passaggi prima che la domanda possa
avere il pronunciamento del Ministero e poi della Commissione
europea. "Ma per arrivare al risultato finale quello che serve è
soprattutto l'unione dei produttori" ha concluso Serafini.
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