È stato firmato il nuovo
Protocollo organizzativo in materia di criminalità organizzata e
terrorismo tra il Procuratore generale di Perugia e i
Procuratori della Repubblica del distretto. Il nuovo accordo
sostituisce integralmente quello siglato il primo luglio 2016
tra gli stessi soggetti e - spiega la Procura generale - va a
potenziare e completare le previsioni contenute nel documento
sottoscritto il mese scorso tra la Procura generale, la Procura
per i minorenni e la Procura di Perugia in ordine a soggetti
minorenni inseriti in contesti criminali riconducibili ad
organizzazioni terroristiche e integraliste.
Il protocollo si propone quindi di aggiornare e rafforzare
gli strumenti di coordinamento investigativo alla luce delle più
recenti evoluzioni normative, giudiziarie e criminali, comprese
le nuove forme di reato informatico che oggi rientrano a pieno
titolo nella competenza distrettuale. L'obiettivo primario
dell'intesa è rafforzare il dialogo operativo tra le Procure del
distretto e migliorare la tempestività e l'efficacia delle
indagini in materia di criminalità organizzata e terrorismo, ma
anche nei confronti di quei reati che, pur non essendo
espressamente previsti come di competenza distrettuale, ne
rappresentano chiari segnali premonitori: i cosiddetti "reati
spia".
Si tratta di "un modello di cooperazione evoluto che - viene
sottolineato - abbandonando l'approccio rigido del precedente
protocollo, introduce criteri dinamici e interpretativi per
l'individuazione di fenomeni criminali strutturati.
Un'innovazione importante è l'inclusione dei reati informatici
nei casi in cui sussistano elementi concreti per ritenerli
riconducibili ad azioni coordinate contro sistemi informatici
pubblici o di pubblica utilità, in linea con le competenze
attribuite al Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo
dal decreto-legge numero 105 del 2023".
Il protocollo prevede che le Procure ordinarie trasmettano
tempestivamente per conoscenza alla Procura distrettuale le
notizie di reato con caratteristiche compatibili con contesti
mafiosi, terroristici o cibernetici strutturati, anche se
diversi da quelli espressamente elencati dalla legge.
Particolare attenzione è riservata all'immediatezza del
coordinamento: la Procura distrettuale renderà noti i turni
esterni ai colleghi del distretto per consentire, nei casi
urgenti, l'attivazione rapida del Sostituto competente. Un
aspetto rilevante dell'accordo è il coordinamento specifico per
i procedimenti penali che coinvolgono soggetti minorenni
inseriti in contesti associativi di tipo mafioso o terroristico,
anche di matrice jihadista, suprematista, neonazista o
accelerazionista. Il protocollo, in coerenza con quanto già
stabilito il 26 febbraio 2025 da un'intesa specifica in materia
minorile, garantisce che le strategie investigative siano
compatibili con le particolarità del processo penale minorile,
inclusa la tutela dell'anonimato dei minori. In un'ottica di
piena circolarità informativa, il Procuratore distrettuale
assicurerà la trasmissione agli altri uffici del distretto degli
atti ritenuti rilevanti per l'attività investigativa, sempre nel
rispetto delle esigenze di riservatezza. È inoltre previsto
l'utilizzo della banca dati Sidda-Sidna della Direzione
distrettuale antimafia, che sarà alimentata costantemente e resa
consultabile dai magistrati del distretto, salvo motivato
diniego in caso di esigenze investigative. Le forze di polizia
giudiziaria avranno il compito di evidenziare nelle
comunicazioni di notizia di reato tutti gli elementi utili per
individuare possibili connessioni con fenomeni criminali
organizzati, mentre per la gestione tecnica e informatica delle
attività collegate al protocollo verrà utilizzato il personale
già designato presso la Procura della Repubblica di Perugia.
Il Procuratore distrettuale riferirà periodicamente al
Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo e al
Procuratore generale sui risultati dell'attuazione del
protocollo, mentre quest'ultimo, d'intesa con i colleghi del
distretto, potrà convocare apposite riunioni per verificarne lo
stato di attuazione, per condividere informazioni rilevanti e
aggiornare congiuntamente l'analisi dei fenomeni criminali
emergenti nel territorio. Una volta sottoscritto, il protocollo
sarà trasmesso anche al Consiglio superiore della magistratura e
alla Procura generale presso la Corte di cassazione. I
Procuratori del distretto si impegnano infine a garantire la
piena diffusione dell'accordo tra tutti i magistrati e presso le
forze di polizia giudiziaria, affinché la sua applicazione sia
concreta, uniforme e immediata su tutto il territorio di
riferimento.
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