"Più mi attaccheranno, più
vorranno portarmi nel mondo dei duri, di quelli con il mento
all'insù, le bocche serrate e gli sguardi arcigni, più
continuerò a sorridere e a testimoniare con quel sorriso che in
questo momento c'è sempre più bisogno di grazia, di gioia, di
apertura": la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi ha scelto
queste parole per commentare alcune sue foto pubblicate su
Facebook nella giornata mondiale della risata. "Continuerò a
testimoniare che essere seri non vuol dire essere seriosi e che
si può prendere profondamente sul serio la vita e le sue sfide
senza bisogno di farsi invadere dalle ombre" ha aggiunto.
Ferdinandi ha sottolineato che "è doloroso sapere che oggi,
in questo tempo di trionfo dell'odio e della paura, nel mio
ruolo quel sorriso faccia così paura".
"Ridolina, minus habens - ha aggiunto -, rana dalla bocca larga,
denti dritti, storti, sfacciata, leggera, superficiale, smettila
di sorridere comincia a lavorare. Smettila di sorridere. Sei una
donna stai composta, sii garbata. Come se sorridere fosse un
gesto di sguaiataggine. Come se lavorare, fare il bene della
città dovesse passare da gesti di chiusura, di tristezza. Come
se sorridere fosse un gesto di sfida, di superficialità e non un
invito a sperare, di cui c'è sempre un enorme bisogno. Quando mi
sono candidata a sindaca della mia città non ho mai pensato che
avrei dovuto rinunciare alla mia apertura, alla mia gioia di
fronte agli umani. Eppure negli ultimi mesi ho sentito che quel
sorriso cominciavo a portarlo con fatica, con imbarazzo alle
volte con vergogna". Ha quindi spiegato che uno scatto di Guido
Harari "l'ha fatto riemergere nella sua potenza, come qualcosa
che resta in me, nonostante tutto".
"Per quei bambini che mi hanno lasciato una lettera con
scritto 'la nostra sindaca ha il sorriso più bello del mondo',
io lo so che non è vero ma so che loro hanno bisogno di
crederci. Buona giornata internazionale del sorriso a tutte e
tutti voi" ha concluso Vittoria Ferdinandi.
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