"Io credo che non dobbiamo fare
pagelle su questa o sull'altra ricostruzione. Qui si è lavorato,
e si è lavorato con una certa puntualità. Anche in altre parti
d'Italia esistono esperienze virtuose, sappiamo bene che nel
centro Italia negli ultimi anni c'è stata una obiettiva
accelerazione, ma siamo ancora lontani dal criterio omogeneo,
non ci possono essere regioni di serie a e regioni di serie b. E
poi soprattutto definire alcuni criteri": è quanto ha
sottolineato il ministro della Protezione civile, Nello
Musumeci, parlando con i giornalisti a margine di un incontro
nel Centro regionale umbro della Protezione civile.
"Qui - ha aggiunto - sta lavorano bene anche il commissario
Castelli, ma dobbiamo capire: siamo ancora alla tesi del
ricostruire com'era e dov'era? Che ce ne facciamo di una chiesa
ricostruita se poi nessuno ci va a pregare. E che ce ne facciamo
di intere serie di edifici per civile abitazione se rimangono
vuoti per tanti anni, se nel frattempo la popolazione colpita ha
deciso di raggiungere altre zone, certamente quelle costiere che
sono le più attrattive. Ecco, tutti questi punti ancora non
definiti sono compresi nel prossimo Codice della ricostruzione".
"In Umbria naturalmente - ha aggiunto il ministro - noi
continuiamo a seguire perché il denaro venga speso utilmente,
bene ma anche qui bisogna parlare di prevenzione. L'altro giorno
ne parlavo al telefono con la presidente Stefania Proietti. Non
mancano le risorse, serve definire alcuni progetti prioritari
invece di polverizzare le somme e puntare su tre quattro
progetti seri di prevenzione invece che su 50 o su 500 per fare
contenti 500 sindaci. E questo vale per tutta Italia".
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