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Cucchi, ho preso appunti mentre ascoltavo Pizzul

Cucchi, ho preso appunti mentre ascoltavo Pizzul

'È stato davvero 'tutto molto bello'' l'addio del radiocronista

PERUGIA, 05 marzo 2025, 17:32

Redazione ANSA

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Riccardo Cucchi, l'uomo che urlò in radio, nel 2006, "Campioni del mondo!" prendeva appunti mentre ascoltava Bruno Pizzul. "Perché non te l'ho confessato? Per pudore, per quella forma di rispetto e di soggezione che scaturisce spontanea in chi, prima ancora di farlo, quel mestiere lo sognava" ha scritto per Articolo 21 su Internet il radiocronista che ha scelto l'Umbria come buon ritiro. In una lettera al telecronista che ha chiuso così: "Sì, Bruno. È stato davvero 'tutto molto bello'. Ci mancherai. Tanto".
    "Maestri della parola. Questo siete stati per la nostra generazione di radioascoltatori e telespettatori tu, Ameri, Ciotti e Provenzali" ha affermato Cucchi. "La tua spontanea empatia metteva tutti a loro agio" ha scritto idealmente a Pizzul. "Non ti sentivi un maestro. Lo eri e basta" ha sottolineato. "Il pubblico - ha scritto ancora Cucchi - ti ha voluto bene per la spontaneità e la semplicità con la quale raccontavi il gioco più amato. Nessuna iperbole, nessuna frase scritta in anticipo, nessun colpo di scena. Quelli spettavano ai calciatori, veri protagonisti del tuo racconto. Non a te che eri al microfono, testimone dell'evento e non attore. Testimone competente, senza la presunzione di insegnare calcio a chi ti ascoltava. Ti interessava accompagnare le emozioni dei telespettatori, non esaltarle. Frasi semplici, dirette, immediate. E magari un nome di battesimo per sottolineare quel legame emotivo che identifica l'appassionato con un giocatore: 'Roberto, Roberto, Roberto...' Riferito ovviamente ad uno di quelli che amavi di più: Roberto Baggio. Non credo che oggi gli innamorati del pallone si soffermeranno più di tanto sul fatto che non abbia mai potuto gridare 'Campioni del Mondo!'. Non fu possibile nel '90, quando Maradona ci eliminò alle soglie della finale, e nel '94 quando a Pasadena proprio il tuo Roberto mandò oltre la traversa il suoi sogni e i nostri. Ingiusto destino per lui e per te. Ma non te ne sei mai rammaricato, perché i mondiali non li vincono i telecronisti o i radiocronisti; li vincono i calciatori".
   

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