Si è svolta oggi pomeriggio, nella
Sala Brugnoli di palazzo Cesaroni, con il patrocinio
dell'Assemblea legislativa, una giornata di studio dal titolo
'Prospettive di legalità. Giovani, regole, diritti', organizzata
dall'Università degli studi di Perugia (Dipartimento di
Giurisprudenza) e da 'Libera Umbria contro le mafie' e dove sono
stati presentati i risultati di una ricerca legati al titolo
dell'incontro.
Ad aprire i lavori - riferisce un comunicato della Regione -
è stata la presidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria,
Sarah Bistocchi la quale, dopo aver rivolto un "enorme
ringraziamento" a Libera Umbria contro le mafie e all'Università
degli Studi di Perugia per il lavoro prodotto, ha ricordato, nel
suo intervento, quando "nel 2019, a Perugia, a inizio
consiliatura in Comune, ci fu "un'inchiesta delle Procure di
Catanzaro e Reggio Calabria, che aveva portato a numerosi
arresti legati a reati di mafia. E non c'erano solo le consuete
attività illecite legate al riciclaggio di denaro, ma c'era un
elemento in più: il tentativo di influenzare la politica locale,
indirizzare le intenzioni di voto, entrare in contatto con le
cariche politiche e istituzionali. Riuscimmo ad ottenere
l'istituzione di una Commissione antimafia a Palazzo dei Priori,
che venne istituita due anni dopo. In questa legislatura
regionale abbiamo fortemente voluto ricostituire la nuova
Commissione d'inchiesta 'Analisi e studi su criminalità
organizzata e infiltrazioni mafiose, corruzione e riciclaggio,
narcotraffico e spaccio di stupefacenti', che si è insediata
proprio ieri e che ha eletto presidente il consigliere Fabrizio
Ricci a cui auguro buon lavoro".
"La ricostituzione di questa commissione - ha aggiunto - non
deve essere vista però come un atto dovuto o un atto d'ufficio,
ma come un segnale di profonda sensibilità e attenzione nei
confronti di un fenomeno che va contrastato, e che quindi va
conosciuto e studiato. La mia generazione è cresciuta con gli
omicidi di Falcone e Borsellino. Sono cresciuta con l'idea che
la mafia era 'solo' tritolo, pistole, sangue, macchine che
saltano in aria, persone che muoiono, ma che per fortuna
riguardava solo una regione, o comunque solo una parte
dell'Italia. Ma grazie al lavoro di ricerca, di studio e di
analisi di Libera, ci siamo accorti che non è così, che le mafie
possono riguardare anche il tuo territorio. Perché, e questo
sarà compito della Commissione, la nostra regione, come
dimostrano anche le recenti sentenze, non è più immune da certi
fenomeni di criminalità e di infiltrazioni mafiose, che le
Istituzioni tutte devono individuare, arginare e combattere,
lavorando su studio e ricerca, ma anche sulla promozione di una
cultura della legalità che è il primo passo per costruire una
società più giusta e più sana. E sulla cultura della legalità mi
allaccio alla ricerca che viene presentata: la passività con cui
i giovani approcciano al futuro, preoccupati per la loro
condizione giovanile, la mancanza di futuro e il disagio
materiale, ci dicono che c'è ancora molto da fare. Come c'è
ancora molto da fare se solo poco più della metà di loro dicono
che una norma va rispettata".
"L'illegalità, il crimine e il malaffare - ha sottolineato
ancora, sempre secondo quanto riferisce il comunicato - vanno
arginati sul nascere. Bisogna rendere consapevoli le giovani
generazioni. Mi piace ricordare in questo contesto la figura di
Gesualdo Bufalino, uomo di immensa cultura, amico di Leonardo
Sciascia, insegnante a Comiso, in Sicilia, che ci ha lasciato
un'opera fatta di scritti e di esempio, in cui scrive che 'la
mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari'. Ecco, in
queste parole, pronunciate da un uomo che insegnava in un
istituto magistrale, c'è tutto il senso di quella che deve
essere la nostra azione: perché una delle forme di violenza e di
illegalità più devastanti per la convivenza civile non è una
fatalità, ma è, come diceva Falcone, un fatto umano che avrà un
termine e potrà essere vinto con la più efficace delle armi:
l'educazione. Noi, come Istituzioni, faremo la nostra parte".
I lavori del pomeriggio sono continuati con i saluti di
Maurizio Oliviero (Magnifico Rettore dell'Università di Perugia)
e di Elisabetta Proietti (Libera Umbria) a cui hanno fatto
seguito gli interventi di Paolo Montesperelli e Piero Dominici
che hanno parlato dei risultati del sondaggio e di etica e
legalità.
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