Il garante dei detenuti
dell'Umbria Giuseppe Caforio ha denunciato che "sta diventando
esplosiva" la situazione dei cosiddetti psichiatrici negli
istituti della regione, ovvero dei reclusi che hanno "situazioni
mentali di particolare gravità che li rende incompatibili con la
detenzione". "È una situazione intollerabile che laddove non
trovi immediate risposte nel breve periodo potrà portare ad
episodi di maggiore gravità con anche il rischio concreto che vi
possano essere eventi mortali", afferma.
"Nella giornata di mercoledì - spiega Caforio -, un detenuto
con gravi problemi mentali che peraltro è ristretto all'interno
dell'isolamento della casa circondariale di Capanne, a Perugia,
dopo avere praticamente distrutto la cella ha ferito mandandoli
all'ospedale ben quattro poliziotti della Penitenziaria. Solo
l'accortezza e la perizia degli operatori unita anche a una dose
di fortuna ha evitato che la situazione assumesse aspetti più
gravi".
"Il dato certo però - afferma il garante - è che in tutte le
carceri vi è un numero rilevante di persone ristrette che per
ragioni patologiche non possono e non devono essere collocate
all'interno delle case di reclusione in quanto il loro status e
le loro reazioni creano ed destabilizzano l'intero sistema
carcerario che si basa su equilibri delicati".
"L'instaurando provveditorato a Perugia che ci si augura
possa partire nel mese di marzo - sostiene ancora Caforio -,
dovrà prioritariamente caricarsi della responsabilità di
intervenire sul tema dei detenuti con gravi patologie mentali,
cercando di ubicarli in contesti dove possono essere assicurate
cure adeguate ciò al fine anche di poter consentire alle
strutture carcerarie, polizia penitenziaria in primis e poi
anche all'organizzazione sanitaria, di dedicarsi agli altri
detenuti in modo adeguato e consono".
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