Celebrata dall'arcivescovo Ivan
Maffeis in una cattedrale di Perugia gremita di fedeli la messa
della notte di Natale. "Il Bambino nato a Betlemme è il
solstizio, che interrompe l'allungarsi delle notti; è la luce,
destinata a giungere ai confini della terra e, più lontano
ancora, fino alle profondità misteriose del cuore umano; è il
sole, che, nel suo sorgere, argina e asciuga l'angoscia delle
tenebre" ha detto il presule.
"Se davanti a un mondo, che non conosce né diritto né
umanità - ha proseguito l'arcivescovo, secondo quanto si legge
in una nota dell'archidiocesi -, possiamo rischiare di
ritrovarci insensibili, indifferenti e cinici, posiamo lo
sguardo su questo Bambino: è il Principe della pace, il sigillo
che assicura che l'ultima parola sulla nostra storia spetta a
Dio.
Mons. Maffeis ha poi parlato di "questo Bambino, adagiato in
una mangiatoia", che "è pane che sfama la domanda di senso e di
vita che ciascuno porta in sé". "Chi vi si accosta, chi si
inginocchia davanti a lui - ha aggiunto -, camminerà dritto nei
sentieri del tempo, pellegrino verso la meta, disponibile a
lasciarsi incontrare dagli altri e a farsi loro compagno di
viaggio".
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