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Infettivologa Perugia, Covid Umbria in linea con dati Paese

Infettivologa Perugia, Covid Umbria in linea con dati Paese

Da prof. Francisci invito ai fragili a vaccinarsi

PERUGIA, 06 dicembre 2023, 13:44

Redazione ANSA

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"La situazione del Covid in Umbria va di pari passo con quella in Italia che vede un incremento della circolazione del virus e come conseguenza anche del numero dei pazienti ricoverati anche in rianimazione. Il tutto però contenuto in una situazione non emergenziale e con quella negli ospedali sotto controllo": è il quadro che traccia con l'ANSA la professoressa Daniela Francisci, direttrice della struttura complessa di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera di Perugia. "È chiaro che novembre ha rappresentato un mese di intensificazione della circolazione di un virus che è respiratorio e quindi il numero dei casi segnalati è aumentato in maniera consistente" aggiunge.
    "Per altro questi numeri sottostimano di fatto la reale circolazione del virus - ha detto Francisci - perché ormai non c'è più un aggiornamento dei casi e perché la maggior parte delle persone, avendo una forma lieve, o non fanno proprio direttamente il tampone o lo fanno a casa da soli. Nella stragrande maggioranza dei casi questi sono lievi e le persone di buon senso stanno a casa fino a che sono sintomatiche".
    "Dobbiamo inoltre ricordare - ha sottolineato la professoressa - che nelle persone molto anziane e in quelle che hanno co-patologie e quindi malattie croniche del fegato, del cuore, del rene allora il virus mantiene una sua patologicita' e quindi in questi casi si possono osservare forme più severe che portano all'ospedalizzazione e nei casi più estremi anche alla morte".
    Quindi la professoressa Francisci evidenzia la necessità di accelerare con le vaccinazioni: "Non per tutti ma per le persone per le quali oggi SARS-cov-2 può rappresentare ancora un pericolo". "Il dato nazionale - ha aggiunto - ci dice che le persone che hanno più di 80 anni, che sono quelle massimamente a rischio, sono vaccinate attorno al 7%. In Umbria siamo appena sotto questa media che è bassissima e quindi ci vuole una forte sensibilizzazione della popolazione perché è vero che il virus ormai dà malattie prevalentemente lievi però è anche vero che le persone molto anziane o con patologie continuano ad essere a rischio di forme più gravi".
   

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