Dal 5 al
10 dicembre Monteleone di Spoleto ospiterà laboratori per
bambini, musica, prodotti tipici della montagna e una speciale
anteprima di Natale con i mercatini 'ad alta quota'. L'evento
rientra nel progetto Valnerina gusto ed è legato alla mostra
mercato del farro dop.
Il cartellone di eventi organizzato dall'amministrazione
comunale in collaborazione con le associazioni locali si aprirà,
come di consueto, martedì 5 dicembre con la cerimonia del farro
benedetto, rito tra i più antichi dell'Umbria, in occasione
della vigilia del santo patrono San Nicola e si concluderà
domenica 10 con l'accensione dell'albero di lana della Valnerina
nella frazione di Ruscio a cura del gruppo 'Il filo tra le
mani'. Il 9 dicembre, appuntamento con il tradizionale e
suggestivo 'Focone della Venuta', un grande fuoco che arderà
fino al mattino tra canti, balli e musica.
Il taglio del nastro della Mostra mercato e dei mercatini ad
alta quota è in programma venerdì 8 dicembre in piazza del
Plebiscito (Palazzo del Gusto). La magia del Natale prenderà il
via con l'accensione del presepe realizzato con statue
artistiche dell'800 grazie alla proloco di Monteleone di
Spoleto.
Spazio anche ai laboratori natalizi per bambini e adulti
realizzati dall'associazione Archeoambiente (sabato 9 dicembre
dalle 16) e trekking domenicale sul cammino minerario con il
museo di Scienze e del territorio di Spoleto - MuST per
illustrare la storia delle attività estrattive dell'area e delle
ferriere papali ed esplorare la miniera di monte Birbone.
Domenica 10 dicembre saranno inoltre presentate alla comunità
le iniziative di rigenerazione urbana territoriale del comune di
Monteleone di Spoleto. Per i più piccoli sarà presente anche la
'Casa di Babbo Natale' in piazza Regina Margherita.
"Alla magia del Natale - sottolinea Marisa Angelini, sindaco
di Monteleone di Spoleto - fanno da eco e corollario le più
antiche tradizioni che in questi cinque giorni si vivono
intensamente e sono collanti e testimoni di una cultura che
prende le forme dai miti del passato che ritualmente si
ripetono, interpretando il sentire comune e la coesione nelle
radici della comunità".
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