(di Stefan Wallisch) Sotto i ponti con l'acqua passa anche la solidarietà.
L'Alto Adige svuoterà parzialmente i bacini di raccolta delle dighe idroelettriche per aumentare così la portata dell'Adige, venendo così in soccorso ai 24 comuni veneti situati lungo il corso del fiume che devono essere riforniti con acqua potabile.
Visto il prolungarsi della
siccità, il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha firmato
il decreto, dopo un incontro sull'emergenza siccità
dell'Osservatorio permanente delle Alpi orientali.
Questo gesto di solidarietà arriva proprio nella Giornata
della Terra. "Che la situazione sia complicata è noto da tempo",
sottolinea Kompatscher. "Per riuscire a porre rimedio è
necessaria la collaborazione e il lavoro congiunto di tutte le
amministrazioni coinvolte, anche di quelle che si trovano più a
nord, come ad esempio le Province di Bolzano e Trento. Abbiamo
dato la disponibilità a fare la nostra parte", sottolinea il
presidente della Provincia autonoma. A tale scopo, la società
energetica pubblica Alperia, che gestisce le centrali
idroelettriche in Alto Adige, sarà impegnata a ridurre le
quantità di acqua utilizzate a scopi idroelettrici proprio per
garantire che l'Adige abbia una portata maggiore. Kompatscher fa
appello al senso di responsabilità della popolazione, chiamata a
limitare al minimo ogni tipo di spreco.
"Nel breve e medio periodo - commenta il governatore -
possiamo sperare nelle piogge, ma a lungo termine sono
necessarie misure strutturali per migliorare l'efficienza
nell'utilizzo delle risorse idriche, in maniera particolare in
agricoltura". Il direttore dell'Agenzia per l'ambiente
altoatesina, Flavio Ruffini, ricorda che "una simile carenza di
acqua si è verificata solo agli inizi del decennio scorso, e il
tutto è acuito dal fatto che il brusco calo delle temperature
abbia costretto gli agricoltori ad azionare i sistemi di
irrigazione contro le gelate".
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