Palazzo Widmann gremito da
politici, esperti, professionisti e funzionari amministrativi
per il dibattito sul recepimento delle direttive Ue in materia
di appalti e contratti pubblici. Il convegno, promosso a Bolzano
dalla Segreteria generale della Provincia, è stato aperto dal
presidente Arno Kompatscher che ha illustrato il nuovo ddl
provinciale sugli appalti.
Lo scorso anno sono entrate in vigore tre linee guida europee
riguardanti il sistema degli appalti e contratti pubblici. Con
la direttiva 2014/24/Ee Bruxelles ha aperto anche all'Alto Adige
la strada per una regolamentazione propria e la Provincia ha
elaborato un disegno di legge organico nel quale recepire le
nuove direttive europee. Il tema è stato approfondito nel
convegno svoltosi a Palazzo Widmann, cui hanno preso parte oltre
150 tra politici, esperti, professionisti, giuristi e funzionari
amministrativi. Grande l'interesse per ascoltare i relatori di
peso: i vari aspetti legati al recepimento in Italia e in Alto
Adige delle direttive Ue in materia di contratti pubblici sono
stati infatti approfonditi da Michele Corradini (Consigliere di
Stato, Presidenza Autorità Nazionale Anticorruzione), Pierluigi
Mantini (Politecnico di Milano, Consiglio di Presidenza della
Giustizia Amministrativa) e Bernadette Veca (Direttrice generale
della regolazione dei contratti pubblici presso il Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti). I tre relatori sono anche
componenti della Commissione governativa per il recepimento
delle direttive europee in materia di appalti e concessioni.
Dopo il saluto del segretario generale della Provincia Eros
Magnago, il convegno è stato aperto dall'intervento del
presidente della Provincia Arno Kompatscher, che ha sintetizzato
gli obiettivi del nuovo ddl provinciale: "Sfruttare al meglio
gli spazi di manovra concessi dalle direttive europee anche con
soluzioni innovative, accelerare verso la completa
digitalizzazione delle procedure, valorizzare i criteri di
qualità, introdurre una serie di semplificazioni burocratiche
per rendere più flessibile l'iter di aggiudicazione e dare
maggiore certezza del diritto." Il risultato, ha aggiunto il
Presidente, è frutto anche del processo partecipativo e del
dialogo con le parti interessate attraverso oltre 70 incontri
preparatori.
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