"Enrosadira" si intitola una
mostra che sarà inaugurata il 23 agosto alla Casa della Cultura
Luis Trenker a Ortisei. In quell'occasione sarà anche presentato
il libro sulla mostra che chiuderà il 12 settembre.
"L'Enrosadira è il rosseggiare delle cime che, in determinate
condizioni di aria e di luce (al tramonto), incendia le pareti
coralline delle Dolomiti. Allora, i Monti isole, remoto
arcipelago, bagnato dalla Tetide, tornano ad essere ciò che
erano, non solo monti pallidi, ma luoghi vestiti dal mito". Così
si legge nell'introduzione del catalogo che riunisce le sedici
opere su carta - acqueforti, xilografie, disegni, acquarelli -
che otto artisti hanno dedicato al terzo volume dei Miti ladini
delle Dolomiti, edito dall'Istitut Ladin Micurà de Rue e da
Palombi Editori.
Il tema è appunto l'Enrosadira, epifania del tempo promesso
che appartiene al più antico repertorio immaginifico delle
Dolomiti. Sull'immagine di un fuoco che, periodicamente si
riaccende, scaturendo dal ventre delle montagne, si è innestata
un'altra immagine molto più recente, quella del giardino delle
rose. Il libro "Miti ladini delle Dolomiti - Enrosadira",
scritto da Nicola Dal Falco con le glosse e il saggio Le rose
del ricordo di Ulrike Kindl, affronta l'intero corpus di storie,
compreso il carme alto tedesco dove si narra del duello tra
Teodorico da Verona e di Laurin, il re dei Monti cavi. Lo scopo
è quello di sbrogliare la matassa, ristabilendo l'ordine della
narrazione.
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