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Picchiò, stuprò e uccise una donna. Chiesto l'ergastolo

Picchiò, stuprò e uccise una donna. Chiesto l'ergastolo

L'omicidio di Iris Setti a Rovereto. Il pm: "Violenza inaudita"

TRENTO, 20 febbraio 2025, 19:13

di Lorenzo Basso

ANSACheck
Violenza sulle donne: ripristinata panchina rossa a Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Violenza sulle donne: ripristinata panchina rossa a Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ergastolo, isolamento diurno per un anno ed esclusione delle attenuati generiche su tutti i capi d'imputazione. È questa la richiesta avanzata dalla Procura di Rovereto per Chukwuka Nweke, 38 anni, accusato di omicidio volontario aggravato, rapina e violenza sessuale nei confronti di Iris Setti, di 61 anni. La donna era stata brutalmente aggredita la sera del 5 agosto nel 2023 mentre passeggiava nel parco Nikolajewka di Rovereto, morendo poi all'ospedale di Trento per le ferite riportate. Si è trattato, secondo quanto affermato dal pm Fabrizio De Angelis durante la sua requisitoria di fronte alla Corte d'assise di Trento, di "un'aggressione di una violenza inaudita".
    Secondo la ricostruzione dell'accusa, il 38enne, arrivato in Italia dalla Nigeria nel 2007, avrebbe aggredito la donna a mani nude, per poi stuprarla e rapinarla di un anello d'oro. "Non c'è dubbio che l'azione violenta di Nweke, pur portata con le mani, aveva la volontà di uccidere. È andato ben oltre la violenza necessaria per vincere la resistenza di Iris Setti. Dall'esame autoptico emerge un numero di colpi impressionante (non meno di 49), poi c'è la frattura del dito su cui c'era l'anello; infine la lesione relativa alla sfera sessuale", ha affermato De Angelis.
    I parenti della donna si sono costituiti parti civili con i legali Andrea De Bertolini e Giovanni Rambaldi, che hanno confermato la richiesta della pena dell'ergastolo per Chukwuka Nweke avanzata dall'accusa. "È stata un'aggressione feroce, non folle", ha detto De Bertolini, rilevando come "la richiesta della pena è congrua, che per la legge italiana vuol dire giusta".
    La difesa, assunta pro bono dal presidente dell'Ordine degli avvocati di Trento, Andrea Tomasi, ha invece puntato sull'incapacità dell'imputato di intendere e volere. "Posto che l'omicidio è incontestabile, il fatto è la capacità di intendere e volere e l'imputabilità. Chukwuka Nweke in quel momento era completamente travisato: l'azione è stata svolta in condizione di totale alterazione", ha detto, durante l'arringa difensiva, chiedendo un'assoluzione piena per non imputabilità. Il legale aveva annunciato l'intenzione dell'imputato di fornire libere dichiarazioni, ma Nweke non si è presentato in aula.
    Nell'agosto del 2022, Nweke si era reso responsabile di danneggiamenti non lontano dal parco in cui ha poi assalito e picchiato Iris Setti. Il 40enne aveva minacciato alcune persone con una bottiglia rotta, aveva aggredito un ciclista di passaggio e si era scagliato contro i carabinieri intervenuti, ricevendo quindi una misura cautelare con obbligo di firma a Rovereto, dove si presentava ogni giorno. Sul caso era intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, "per capire se c'è stato qualcosa che non ha funzionato".
    "C'era stato un precedente che dobbiamo capire se poteva evitarci quanto accaduto", aveva detto, all'indomani dell'omicidio, l'allora sindaco di Rovereto, Francesco Valduga.
    La prossima udienza, con la replica delle parti e la decisione della Corte in camera di consiglio, è fissata per il prossimo 5 marzo.
   

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