I trentini continuano a essere
virtuosi sul fronte dei rifiuti. Sulla base dell'ultimo Rapporto
Appa, che riguarda peraltro aggiornamenti relativi al 2021, la
produzione pro capite di quelli urbani continua a essere
inferiore a quella non solo dell'Italia, ma anche della parte
settentrionale del paese.
In provincia di Trento nel 2020 il dato era di 461 kg l'anno
contro i 481 dell'Italia e i 500 delle regioni del nord. In
Trentino la media è scesa di 13 kg a persona, mentre in tutta la
nazione e nella parte settentrionale "solo" di 9 kg anche se sul
dato dell'anno hanno inciso le restrizioni sugli spostamenti
legato alle misure di contenimento del Covid.
Nel 2021 la produzione complessiva di rifiuti urbani si è
attestata a 280.473 tonnellate, con un aumento dell'8,3%
rispetto al 2015, anno in cui aveva toccato il minimo storico
dei precedenti vent'anni. L'Appa ha rilevato una sostanziale
stabilità per i "residui", ovvero indifferenziati, ingombranti e
spazzamento stradale, quantificati in 66.943 tonnellate nel
2021. La differenziata ha continuato a crescere, seppur in
maniera contenuta, raggiungendo nel 2021 le 213.530 tonnellate.
Sempre nel 2021, l'Alto Garda e Ledro è risultato il
comprensorio con la maggior produzione quotidiana pro capite di
rifiuti urbani: 1,53 kg contro gli 0,79 della val di Sole. In
Primiero è stato contabilizzato il valore più alto di
differenziata con 1,15 kg a testa, seguito dalla valle di
Fiemme, dall'Alta Valsugana, dallo stesso Alto Garda e Ledro e
da Rotaliana, Cembra, Paganella. La media del capoluogo è stata
di 1,21 kg al giorno, di cui 0,96 di differenziata. Il rapporto
Appa conferma l'incidenza del turismo: "Nel trimestre invernale
e in quello estivo la forte
presenza turistica in Val di Sole e in Val di Fassa (due
comprensori presi come esempio, ndr) comporta una maggiore
produzione di rifiuti e una diminuzione della raccolta
differenziata", a differenza di quanto accade nel resto del
Trentino.
Quattro anni fa in provincia, quasi il 19% dei conferimenti
era rappresentato dall'organico, oltre il 17%
dall'indifferenziato, seguito da carta e cartone con il 14,3% e
vetro (9,2%).
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