I tecnici della Fondazione Edmund
Mach (Fem) stanno riscontrando danni significativi nei campi di
ciliegio e di piccoli frutti in Trentino causati
dall'instaurarsi di una elevata popolazione del moscerino
asiatico Drosophila suzukii, a causa delle temperature miti
dell'ultimo inverno. È stata accertata - si apprende - la
costante diffusione anche di un altro parassitoide esotico,
Leptopilina japonica, rinvenuto per la prima volta in Europa nel
2019.
"Nel periodo gennaio-aprile, la rete di monitoraggio gestita
da Fem ha rilevato catture di Drosophila suzukii fino a dieci
volte superiori alla media dell'ultimo decennio", precisa
Claudio Ioriatti, responsabile dei progetti di ricerca legati
alla sostenibilità degli agroecosistemi.
Fino a metà luglio sono stati analizzati 345 campioni di
ciliegie, di cui 59 da frutteti non protetti con rete e 286
raccolti in frutteti protetti da rete. Nel caso dei ciliegeti
non protetti, i campioni analizzati hanno evidenziato una
percentuale di frutti infestati dalla Drosophila dell'ordine
dell'85% già a fine maggio. Diversa la situazione dei frutteti
protetti dalla rete antinsetto, con frutti intaccati
tardivamente e in percentuali pressoché nulle fino a metà
giugno, per poi arrivare a poco meno del 40% negli ultimi
campionamenti di metà luglio.
Per quanto riguarda la Leptopilina japonica, i campionamenti
eseguiti su frutta infestata proveniente da ciliegi selvatici
hanno accertato un significativo incremento della percentuale di
parassitizzazione, passata da una media del 6% del 2021 al 20%
di quest'anno.
Sul fronte del controllo biologico, proseguono anche
quest'anno i rilasci del parassitoide esotico Ganaspis
brasiliensis nei venti siti autorizzati dal Ministero
dell'ambiente. Il tardivo rilascio dell'autorizzazione ha
portato ad eseguire la prima tornata di lanci solo a cavallo
della metà di giugno, per cui non è ancora possibile disporre di
dati relativi al suo insediamento e alle percentuali di
parassitizzazione.
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