Ci sono anche otto studenti del
Dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università di Trento
nell'associazione internazionale di volontari e-Nable che
produce, grazie a stampanti 3D, protesi di mano per persone che
hanno malformazioni o hanno subito amputazioni. La rete
internazionale, fondata nel 2013 al Rochester Institute of
Technology (Stati Uniti), oggi conta migliaia di persone e
finora ha realizzato e fornito gratuitamente in 37 Paesi circa
1.500 mani in 3D, soprattutto per bambini. Gli studenti
coinvolti, iscritti all'ultimo anno del corso di laurea
magistrale in Ingegneria dei Materiali, sono Massimiliano
Tomaselli, Giovanni Spiaggia, Michele Perenzin, Ethan
Debattisti, Davide Bottone, Francesco Baggio, Davide Ambrosi e
Luca Durante e in queste settimane sono impegnati nei laboratori
di Povo per mettere a punto alcune protesi.
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