Sono accusati di avere utilizzato
false fatture per circa 3,2 milioni e una Iva indetraibile di
oltre 705 mila euro al fine di evadere le imposte i sui redditi
e l'Iva. La guardia di Finanza di Forlì-Cesena ha denunciato due
imprenditori di nazionalità cinese, soci e amministratori di
un'impresa di Forlì operante nel campo del commercio al
dettaglio di prodotti non alimentari, che dovranno rispondere di
dichiarazione fraudolenta con uso di fatture per operazioni
inesistenti. Disposto dal magistrato il sequestro preventivo per
equivalente, finalizzato alla confisca, fino a concorrenza della
somma complessiva di oltre 700 mila euro.
I finanzieri hanno già proceduto ad assicurare allo Stato i
saldi attivi dei conti correnti nella disponibilità dei due
indagati ammontanti a 340mila euro, due unità immobiliari a
Faenza del valore di oltre 250mila euro insieme a 8.200 euro in
contanti e due orologi di lusso dal valore di circa 30mila euro,
rinvenuti in sede di perquisizione. Coinvolti nella stessa
indagine altri 22 connazionali, titolari di ditte "cartiere"
dislocate nelle province di Monza e della Brianza, Milano e
Prato, sospettate di aver emesso fatture false per l'ammontare
di 3,2 milioni.
Nel corso delle indagini, le Fiamme Gialle hanno accertato,
nonostante l'ingente volume di operazioni da esse documentate,
che queste ultime aziende in realtà erano prive di personale,
non disponevano di automezzi, né avevano locali idonei
all'esercizio dell'attività commerciale simulata.
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