Le statue classiche dell'antica collezione medicea, tra cui la Venere dei Medici, che torna visibile da vicino e messa in dialogo con altre statue con lo stesso soggetto.
Lo propone la mostra 'Divina Simulacra.
Capolavori di scultura classica della Galleria', in programma
dal 12 dicembre al 30 giugno 2024 nelle sale al piano terra
degli Uffizi.
Le prime opere d'arte ad entrare nel complesso museale già
negli anni Ottanta del XVI secolo, furono i marmi antichi della
collezione di Cosimo I, ma è a Cosimo III che si deve
l'intuizione di far sistemare nella Tribuna sculture antiche di
grandi dimensioni, tra cui la Venere dei Medici.
Obiettivo della
mostra è restituire al pieno godimento del pubblico capolavori
in alcuni casi difficilmente apprezzabili da vicino e proporre
accostamenti fra le diverse sculture.
La mostra quindi propone la vista della Venere dei Medici non
più da notevole distanza, come da anni impone il divieto di
accesso alla Tribuna, ma anche il suo accostamento con la Venere
Aurea e la Caelestis, che, sino alla fine del XVIII secolo erano
esposte insieme nella Tribuna.
La rassegna, inoltre, accosta per la prima volta singole
repliche di gruppi marmorei classici come il Fauno danzante
della Tribuna che ritrova la Ninfa seduta sistemata nel secondo
corridoio, in modo da ricomporre il gruppo dell''Invito alla
danza'. Allo stesso modo, l'Arrotino, uno degli ospiti della
Tribuna, è stato avvicinato al Marsia appeso del terzo
corridoio, così da restituire unità al gruppo. Infine torna
visibile nella sua interezza la serie di 12 erme antiche con
ritratti di filosofi, atleti, poeti e statisti greci.
Per il direttore degli Uffizi Eike Schmidt "la mostra darà
non soltanto la possibilità di vedere i massimi capolavori da
ogni lato, da lontano e da vicino, con una illuminazione nuova
che permette di studiare anche i resti delle antiche policromie,
ma mette in evidenza anche contesti passati e oramai perduti".
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