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Un derby della Capitale a due facce
che finisce pari tra nervosismi e falli di troppo e che lascia
intatte le speranze d'Europa per entrambe. Dopo un primo tempo
brutto con la Lazio più pericolosa della Roma, i biancocelesti
trovano il vantaggio ad inizio ripresa con l'ex Romagnoli che di
testa batte un grande Svilar facendo impazzire il popolo
laziale. Qui la partita si accende con occasioni da una parte e
dall'altra: la squadra di Baroni fallisce il raddoppio più
volte, mentre arriva il pari giallorosso con una prodezza di
Soulè convalidata dalla gol line technology. Sull'1-1 entrambe
le squadre continuano ad attaccare ma la rete della vittoria non
arriva lasciando la Champions alla portata ma non facile da
agguantare, a -3 punti per Zaccagni e compagni ed a -5 per i
romanisti. Baroni rilancia dall'inizio Castellanos, centravanti
rifornito da Isaksen e Zaccagni oltre a Dele-Bashiru (preferito
a Dia). In difesa Gigot la spunta su Gila, dentro anche Luca
Pellegrini. In porta ancora Mandas. Ranieri schiera Lorenzo
Pellegrini con Soulé alle spalle di Dovbyk. Ritorno da titolari
anche per Paredes e Saelemaekers, dietro gioca Celik. In un
Olimpico pieno di pubblico ed entusiasmo, nonostante gli
incidenti fuori dallo stadio prima della gara, tra il ricordo di
Suor Paola, la presenza del giovane arbitro aggredito
Alfonzetti, parte meglio la Lazio. Subito dopo la prima
ammonizione del match (giallo a Paredes per una manata a
Zaccagni) i biancocelesti sfiorano il vantaggio: da calcio
piazzato di Isaksen, Romagnoli svetta di testa da pochi passi.
Strepitoso l'intervento di Svilar che alza sopra la traversa.
Passata la paura la Roma comincia a tessere la sua tela con la
squadra di Baroni che agisce con veloci ripartenze e crea
un'altra occasione per l'1-0: Isaksen si invola sulla destra e
calcia col destro da posizione defilata: Svilar fa ottima
guardia sul primo palo. Il derby continua così senza decollare
sul piano dello spettacolo ma non manca un pizzico di nervosismo
come dimostrato anche dall'ammonizione di Zaccagni per un fallo
su Celik. La Roma tiene palla ma è la Lazio rendersi ancora
pericolosa con la terza occasione del primo tempo contro le zero
chance giallorosse. La ripresa parte con Cristante al posto
dell'ammonito Paredes, mentre Baroni non fa cambi. Pochi secondi
e i biancocelesti trovano il gol con l'ex Romagnoli: un'azione
quasi in fotocopia a quella d'inizio partita sblocca il derby.
Luca Pellegrini crossa teso in mezzo: chi si avventa è il
difensore biancoceleste che di testa stavolta batte Svilar.
Cambiato il risultato il derby si accende tra falli proibiti e
ripartenze: la Roma si guadagna la prima vera occasione go.
Corner di Pellegrini per Mancini, che gira a botta sicura. Gran
riflesso di Mandas che salva. Ranieri si gioca la carta
Shomurodov al posto di Pellegrini ma è ancora la Lazio rendersi
pericolosa sfiorando il raddoppio prima con una spizzata in
piena area di Guendouzi deviata da Svilar e poi con un gran tiro
di Zaccagni di poco largo. I giallorossi continuano a cercare il
pari che arriva grazie ad una prodezza di Soulè, un gran gol per
non far rimpiangere il connazionale Dybala, presente in
panchina: Saelemaekers appoggia per l'argentino, che di prima
intenzione calcia col sinistro da fuori area, il pallone sbatte
sulla parte inferiore della traversa, supera la linea di porta e
batte Mandas. L'arbitro Sozza convalida il gol guardando il suo
orologio con la gol line technology. Sull'1-1 Baroni cambia
l'attacco lanciando in campo Pedro e Dia al posto di Isaksen e
Castellanos ed entrambi vanno ad un passo dal gol del nuovo
vantaggio biancoceleste. Ranieri risponde con Baldanzi per
Dovbyk ed El Shaarawy e Rensch al posto di Soulé e Saelemaekers
ma il risultato non cambia nonostante qualche buona occasione
per entrambe nei minuti finali. Le chance europee restano
aperte, ma più per l'Europa League che per la Champions.
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