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Poker del Milan sul campo di
un'Udinese mai scesa in campo. I rossoneri fanno un sol boccone
degli avversari con Leao ed Hernandez sugli scudi e mettendo in
campo una determinazione forse mai vista nell'era Conceicao, per
tutti i 90 minuti. Un successo di prepotenza che riapre il
discorso europeo e indirizza i rossoneri nel migliore dei modi
anche verso la finale di ritorno di Coppa Italia con l'Inter.
Runjac, orfano di capitan Thauvin, avanza Atta al fianco di
Lucca, chiedendo a Ekkelenkamp di fare da cerniera con il
centrocampo. Conceicao vara, per la prima volta, la difesa a
tre, con Tomori, Gabbia e Pavlovic. Davanti, Jovic vince il
ballottaggio con Abraham: al suo fianco, nel tridente, Leao e
Pulisic. Passano solo 20 secondi e Rejinders ha sui piedi una
clamorosa palla per il vantaggio: Bijol e Kristensen (alla fine
protagonista di una serie di svarioni degni di Mai dire gol) si
scontrano goffamente su un disimpegno aereo e con un rimpallo
liberano l'olandese a tu per tu con Okoye, ma il portiere
nigeriano fa il miracolo e, di piede, respinge in angolo. Al 6'
è Maignan - bersagliato di proteste con fischietti per tutta la
gara dai tifosi friulani, dopo il vergognoso episodio di
razzismo dello scorso anno per il quale la Curva Nord venne
chiusa per due giornate - sfodera un assist perfetto di piede e
mette Leao solo davanti al portiere avversario: il portoghese
prima stoppa docilmente e poi perde banalmente il controllo
della sfera. Il Milan ha il controllo del gioco - ma sbaglia
sempre l'ultimo passaggio - mentre l'Udinese agisce di rimessa,
poco e male. Poi, dal nulla, al 33', dopo un contropiede
manovrato, Ehizibue impegna Maignan con un diagonale insidioso
da destra e, sulla respinta, Ekkelenkamp costringe Gabbia a
rinviare poco prima della linea. Il vantaggio ospite è, però,
nell'aria da tempo e arriva al 43': i padroni di casa perdono
l'ennesimo pallone sanguinoso in uscita, Fofana si invola e vede
Leao liberissimo al limite: il talentuoso attaccante fa sembrare
un gioco da ragazzi infilare la palla all'incrocio. L'Udinese è
sotto choc e, dopo due minuti, subisce il raddoppio: su calcio
d'angolo, con una difesa horror, immobile, Pavlovic salta più
alto di tutti e incorna sotto la traversa. Si riparte senza
cambi ma al 6' il Milan perde proprio il tartassato Maignan che,
in uscita disperata fuori area, su Kamara lanciato a rete, viene
travolto dal compagno Jimenez: seguono attimi di terrore per un
colpo alla testa che fa tornare alla mente le scene dello scorso
anno con Ndicka, che cadde esanime a terra. Dopo qualche istante
di silenzio, il portiere francese riprende conoscenza ed esce in
barella, accompagnato dall'applauso di tutto lo stadio.
L'Udinese mette finalmente la testa fuori dal guscio al 17':
Atta spedisce alta una conclusione dopo una buona combinazione
con Lucca. Runjaic prova a riaprila coi cambi: dentro Iker Bravo
e Modesto per Lovric e Kamara, con Atta che arretra a
centrocampo. La palla buona è sui piedi di Lucca sugli sviluppi
di un corner, ma il bomber cicca a due metri dalla linea di
porta. Il match lo mette in ghiaccio Theo Hernandez al 29':
liberato da un tocco delizioso di Abraham si invola sulla
sinistra e, una volta entrato in area, spacca la porta con un
sinistro devastante. L'Udinese esce dal campo e i rossoneri
trovano anche il quarto gol con Rejinders che al 37' deve solo
spingere in porta un assist al bacio di Leao, che salta Okoye in
uscita con uno scavetto. Per l'olandese è doppia cifra in
campionato: non c'era riuscito più nessun orange dai tempi di
Van Basten.
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