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E' un tunnel senza fine. Un incubo
infinito per il Milan che perde anche contro la Lazio, al 98',
per un calcio di rigore realizzato da Pedro e concesso per un
fallo di Maignan su Isaksen in pieno recupero. Il Milan aveva
tentato anche il clamoroso ribaltone, in inferiorità numerica.
Ma il gol di Chukwueze che pareggia momentaneamente i conti con
il gol di Zaccagni, è un'illusione. L'illusione che i problemi
del Milan si possano risolvere con una vittoria. L'illusione che
si possa ancora lottare per risollevare la stagione. Così i
rossoneri scivolano al nono posto in classifica. La Lazio
scavalca la Juventus al quarto posto in attesa del Monday Night.
Il Milan a nove punti dalla Champions abbandona le speranze di
giocare nell'Europa che conta il prossimo anno. La Lazio invece
è in piena corsa e dà un segnale importanti alle dirette
concorrenti. E mentre Baroni esulta e sorride, Conceiçao resta
incredulo per la nube nera che lo accompagna, tra la
contestazione, i fischi, in un clima pesantissimo a San Siro.
L'approccio della Lazio è nettamente migliore, e nei primi
minuti di gara i rossoneri subiscono le iniziative della squadra
di Baroni. Dopo appena 3' Dia si vede chiudere lo specchio della
porta da un'uscita di Maignan che ribatte con i piedi. Poco dopo
è insidiosissimo il cross basso di Nuno Tavares, la palla
carambola tra Maignan e Pavlovic ed esce di pochissimo. Il Milan
patisce l'intraprendenza degli ospiti e i tifosi presenti a San
Siro, insofferenti dopo le tante delusioni, accompagno il
palleggio lento e sterile dei rossoneri con i fischi. Fino al
15' sugli spalti non c'è la Curva Sud ed è quasi un bene. Perché
quando gli ultras fanno il loro ingresso in campo, inizia una
contestazione aperta e durissima contro la proprietà. Il coro
"Cardinale devi vendere, vattene" riecheggia a lungo a San Siro.
E al 28' la Lazio sblocca la partita, Tchaouna crossa per
Marusic, respinge Maignan ma ribadisce in rete Zaccagni che
trova l'ottavo gol in campionato, ed è un gol pesantissimo. La
delusione del pubblico aumenta. Al 37' Conceiçao corre ai ripari
e sostituisce Musah, spesso pericolosamente distratto e più
volte a rischio cartellino, con Joao Felix. Ma il Milan non
riesce a riequilibrare il risultato e torna negli spogliatoi
sotto i fischi del pubblico. A inizio ripresa, la squadra di
Conceiçao entra in campo con altra grinta e nei primi minuti si
affaccia più volte davanti a Provedel. Ma la Lazio in difesa è
attenta e ordinata e riesce a coprire bene. Il Milan cerca di
reagire, di dimostrare la fame e la voglia che spesso è mancata.
Manca però precisione ed efficacia negli ultimi metri e quando
invece i rossoneri fanno tutto bene, è Provedel a neutralizzare
tutto come sul cross al centro di Gabbia. Poi, al 22',
l'ennesimo errore del singolo condiziona l'evoluzione della
partita. Questa volta è Pavlovic, dopo un'ottima partita, a
mettere in difficoltà i compagni: entra in ritardo su Isaksen e
la scivolata dritta sulle gambe dell'avversario gli costa
l'espulsione diretta. Conceiçao inserisce Thiaw e Chukwueze per
Fofana e Pulisic. Serve ritrovare l'equilibrio dopo un'altra
partita delicatissima da giocare in dieci. Il Milan però non
demorde, le squadre sono lunghe ci sono ribaltamenti di fronte
continui, la Lazio potrebbe sfruttare meglio la superiorità
numerica. A otto minuti dalla fine Conceiçao prova il tutto per
tutto e richiama addirittura Gabbia per Jovic. E dopo pochi
secondi arriva il gol del pari firmato Chukwueze di testa su
assist di Leao. Ora il Milan crede nel ribaltone. Le squadre
spendono tantissimo, alcuni si devono fermare per crampi, altri
stremati si accasciano a terra dopo un allungo. E all'ultimo
minuto di recupero, con Isaksen lanciato a rete, esce Maignan in
copertura. Il biancoceleste sposta palla e il portiere lo
travolge. L'episodio viene rivisto al Var, al 96' l'arbitro
decide per il rigore. E Pedro al 98' dal dischetto non sbaglia.
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