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Una bella volata generale ha concluso
la terza tappa del Tour de France, svoltasi ancora in terra
basca ma con arrivo dal lato francese, a Bayonne, e a vincere è
stato Jasper Philipsen. Ci è riuscito per doti proprie ma anche,
e soprattutto, perché splendidamente 'pilotato' dal compagno di
squadra Mathieu Van der Poel, 'cacciatore' di classiche
(quest'anno ne ha vinte due, a Sanremo e a Roubaix) ma oggi
perfetto nei panni del coequipier che aiuta un altro vincere, un
vero e proprio gregario di lusso che, non a caso, Philipsen si è
affrettato a ringraziare subito dopo aver tagliato il traguardo.
Così Wout Van Aert ha dovuto di nuovo rimandare l'appuntamento
con il successo di tappa, e nello sprint alla fine ha mollato
negli ultimi metri accontentandosi del quinto posto, dopo aver
capito che non ce l'avrebbe fatta. Identica sorte per Mark
Cavendish, 38enne ex campione del mondo che qui sfida anche la
legge del tempo e continua a essere un protagonista delle
volate. E' in Francia ad inseguire un record, quello del
maggiore numero di vittorie di tappa al Tour de France, primato
che attualmente condivide, a quota 34, con il 'Cannibale' Eddy
Merckx, la leggenda del ciclismo. E' certo che Cavendish ci
riproverà, sarà sempre lì finché non otterrà ciò che sogna,
rifacendosi anche della beffa dell'anno scorso, quando era
sicuro di farcela ma la sua squadra di allora, la Quick Step,
non lo convocò per il Tour. Così ora, dopo essere passato nelle
file dell'Astana, vuole assolutamente farcela, anche perché
questa sarà l'ultima occasione per il britannico che ha già
fatto sapere di voler concludere la carriera al termine di
questa stagione. Intanto bisogna registrare che in questa
frazione riservata ai velocisti vanno sul podio altri due
sprinter di razza, come Philip Bauhaus, secondo, e Caleb Ewan,
terzo, pronti anche loro a riprovarci. La tappa di oggi del
Tour, pur non provocando scossoni alla classifica (Adam Yates
resta in giallo) ha costituito un momento significativo perché
ha consentito la riapertura provvisoria di un ponte al confine
basco, tra Hendaye e Irun, che era chiuso da due anni per "la
lotta contro l'immigrazione clandestina". Infatti, con decreto
dello scorso 28 giugno, il prefetto dei Pirenei Atlantici Julien
Charles aveva autorizzato una riapertura in deroga di questo
ponte pedonale tra le due città di confine, dalle 06 a
mezzanotte, per l'ingresso in Francia del gruppo della Grande
Boucle, arrivato a Bayonne dopo due prime tappe nei Paesi Baschi
spagnoli. Lungo tutto il confine franco-spagnolo, otto valichi
sono stati chiusi dal 2021 per "lotta contro l'immigrazione
clandestina e la minaccia terroristica", secondo le autorità
francesi. "Il ponte è aperto oggi, e non faremo nulla per
chiuderlo", ha detto oggi Kotte Ecenarro, sindaco di Hendaye,
che ha ordinato ai suoi funzionari municipali di non
reinstallare le barriere che dovrebbero vietare l'accesso alla
fine della giornata. Era presente sulla scena anche il suo
omologo di Irun, Jose Antonio Santano. "È una scommessa che
stiamo facendo, che lo Stato si renda conto che non è necessario
chiuderlo - le parole all'unisono dei due primi cittadini -
perché si tratta di una situazione ridicola". Per superfare la
quale oggi è servito il ciclismo.
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